Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Era in Olanda per lavoro Alessio travolto da un treno
Del 20enne leccese Giannaccari non si avevano notizie da sabato Cameriere ad Amsterdam, il suo corpo era sui binari del metrò
Lo hanno ritrovato accanto ai binari della metro di Amsterdam ormai privo di vita, dopo essere stato travolto da un convoglio. Si sono concluse in tragedia le ricerche del ventenne leccese Alessio Giannaccari, di cui i genitori e gli amici non avevano più notizie dalla mattina di sabato scorso, morto in circostanze ancora da chiarire.
Il cadavere del giovane è stato rinvenuto alle prime luci di ieri mattina lungo i binari della Holendrecht metro station, una delle stazioni periferiche della metro di superficie di Amsterdam, a poca distanza dall’appartamento in cui il salentino conviveva con altri ragazzi. Alessio Giannaccari si era trasferito nei Paesi Bassi all’inizio dell’anno, non per motivi di studio ma perché desideroso di vivere la sua prima esperienza lavorativa nel settore della ristorazione. Da quasi un mese aveva iniziato a lavorare come cameriere in un ristorante della città.
Poco avvezzo all’utilizzo dei social network, il ventenne leccese era molto conosciuto tra i giovani, per essere stato rappresentante d’istituto del liceo «Pietro Siciliani» di Lecce, dove due anni fa aveva conseguito il diploma di maturità. Figlio unico, nato da madre avvocato dello Stato e padre imprenditore (è titolare di un noto forno nel centro della città), Alessio è ricordato da tutti come un ragazzo solare, molto vivace e socievole.
A Lecce aveva tanti amici, ai quali era molto legato. Ed ai quali, più volte, aveva anche manifestato il desiderio di organizzare una rimpatriata non appena fosse ritornato in città. Gli stessi amici, come anche i genitori, sono in attesa di capire cosa sia accaduto. Al momento non è possibile escludere alcuna pista. Potrebbe essersi trattato di un malore improvviso accusato nei pressi dei binari o di un incidente, ma non è possibile escludere - per ora - neppure l’omicidio o un eventuale gesto volontario. Gli amici più stretti, tuttavia, tendono ad escludere quest’ultima ipotesi non avendo il ragazzo mai manifestato alcun tipo di disagio o di malessere psicologico, che potesse spingerlo a compiere un gesto estremo. Anzi, come detto, era raggiante e desideroso di riabbracciare presto tutti.
Le autorità olandesi hanno avviato un’indagine per chiarire la dinamica della tragedia nonché le cause della morte del giovane, che potranno essere chiarite dall’autopsia. Dal cellulare distrutto del leccese, invece, è stata recuperata soltanto la scheda Sim, intestata al padre, che è stata sequestrata per essere analizzata e verificare i suoi ultimi contatti. A dare l’allarme erano stati gli stessi genitori che, preoccupati del fatto di non avere più notizie del figlio, hanno informato le autorità locali e poi diffuso sui social una foto del ragazzo e un appello alle ricerche, rivolto a tutti i conoscenti che in quei giorni avrebbero potuto trovarsi nella capitale olandese. Ieri mattina, purtroppo, il drammatico rinvenimento che ha spazzato ogni speranza.