Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Polo bibliotecario nell’ex Rossani Dalla Regione arrivano tre milioni
I fondi sono necessari per la fornitura di arredi e attrezzature: così l’apertura al pubblico dei due plessi dell’ex caserma
Oltre 3 milioni di euro stanziati dalla giunta regionale a favore dell’ex caserma Rossani. Lunedì 18 marzo, l’amministrazione guidata da Michele Emiliano è intervenuta per assicurare la piena fruibilità ed accessibilità della Teca del Mediterraneo e della Mediateca regionale attraverso la realizzazione del progetto di allestimento del Polo Bibliotecario Regionale. Una novità per agevolare il godimento dei luoghi della cultura cittadina che dunque verranno accorpati nel nascente spazio che sorgerà al posto dell’ex caserma Rossani. Secondo quanto previsto dal programma di finanziamento della nuova struttura, i fondi sono necessari per la fornitura di arredi e attrezzature per l’avvio dell’apertura al pubblico dei due plessi della ex Rossani di Bari. Nello specifico, i primi ad essere inaugurati dovrebbero essere la ex struttura adibita a casermetta e quella che era la palazzina comando. Immobili già completati e antistanti il parco urbano, che si prevede di attivare entro l’anno in corso.
La biblioteca pubblica sorgerà all’interno della più grande tra le due palazzine, quella che conteneva la vera e propria caserma. È la stessa regione a chiarire che «si renderà disponibile l’offerta libraria complessiva grazie ad una corretta collocazione dei materiali per facilitarne l’orientamento alla consultazione». La struttura risulterà poi utilizzabile anche da chiunque voglia, previa organizzazione, realizzare incontri, eventi, seminari o momenti di confronto. Oltre ovviamente alle attività istituzionali, per cui gli spazi saranno utilizzabili. Lo scopo è quello di poter contare su un utilizzo dei luoghi freschi di ristrutturazione per tutto l’anno. E ancora, all’interno di quell’immobile sorgeranno spazi di coworkig pubblici. Una delle grandi esigenze della città, sprovvista di aree in cui potersi confrontare o più semplicemente all’interno delle quali lavorare. O studiare, a seconda delle esigenze di vita. Il tutto sarà garantito dalla presenza di una rete digitale di ultima generazione, così da poter vedere rispettata la sostenibilità sociale e l’inclusività che dovrebbero essere propri di un luogo pubblico.
Al contrario la palazzina «ex Comando», può contare su spazi più circoscritti e non adatti ad accogliere grandi flussi di pubblico. È dunque previsto che funga da immobile all’interno del quale destinare la conservazione dei materiali di pregio, sia per il valore intrinseco che per quello storico ed artistico. Sarà dunque un luogo da destinare a «Casa degli Archivi della Puglia», come d’intesa con la Soprintendenza Archivistica e Bibliotecaria, destinato ad un utilizzo mirato di ricerca e di studio in grado di offrire un contesto adatto rispetto ai materiali custoditi. E la regione poi specifica: «È anche in questa logica che si è ipotizzato l’uso di una parte della palazzina destinata sin dall’origine all’archiviazione meccanizzata».
L’assessore ai lavori pubblici del Comune di Bari, Nicola Mele ha spiegato a proposito dei lavori: «Procedono, entro il 2026 saranno conclusi come da scadenza Pnrr. Addirittura, con cauto ottimismo, possiamo dire che l’inaugurazione complessiva potrebbe arrivare anche prima delle scadenze finali». E poi aggiunge: «In quell’area come noto sorgeranno due blocchi, uno per l’accademia delle belle arti e una che si chiamerà casa della cittadinanza. In questo secondo caso gli interventi in corso sono di assestamento, le demolizioni sono state invece completate». E per i posti auto che sorgono sulla futura piazza d’arti, Mele chiosa: «Non ci sarà nessun problema, la realizzazione del parcheggio sotterraneo non inficerà gli attuali posti auto. Si opererà in due aree differenti».