Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Addio a Gianni Caffaro, portiere biancorosso Ha allenato i ragazzini: «Un vero educatore»
Esordì con la squadra di Catuzzi nel 1981. Il ricordo di De Trizio e Loseto
«Gianni era un giocatore sicuro di sé, cosciente delle sua capacità»: il mondo del calcio barese ha dovuto dire addio a Giovanni Caffaro, l’ex portiere del Bari dell’era di Enrico Catuzzi, oltre che allenatore giovanile. Gianni si è spento all’età di 64 anni dopo un periodo in cui ha cercato di vincere la sua ultima partita: quella per la vita contro un male incurabile.
Ha esordito con la «Bari dei baresi» in serie B nel 1981 collezionando diciotto apparizioni, assieme alle due in Coppa Italia, e ha indossato fieramente i colori biancorossi fino al 1984. Dopo un’esperienza calcistica nel Barletta e successivamente nel Monopoli, ha iniziato a inseguire il sogno di cui parlava da tempo: allenare i giovani talenti. Prima con la Primavera del Bari, durante la gestione di Matarrese, e poi con la scuola calcio Green Park.
«Gianni ci pensava da sempre, ci diceva “Ragazzi, quando smettiamo di giocare, dobbiamo aprire un centro sportivo tutti insieme”. È rimasto sul campo finché ha potuto. Il calcio è stato la nostra vita, la nostra passione e il nostro mestiere. Era un uomo straordinario», racconta Giovanni Loseto, amico ed ex compagno di squadra di Caffaro. «Gianni era soprattutto un bravo educatore, perché riusciva a tirar fuori il meglio dai ragazzi, sapeva come stimolarli. Cercava di dar loro delle lezioni di vita prima che di tecnica».
Loseto, insieme ad altri ex colleghi come Giorgio De Trizio, ha festeggiato il 29 febbraio l’ultimo compleanno di Caffaro, in ospedale: «Ho visto Gianni sorridere. Nonostante la sofferenza, nei suoi occhi si vedeva la gioia di averci tutti lì accanto a lui, come se i bei momenti trascorsi insieme tornassero alla mente. Ci ha tenuto la mano, l’abbiamo coccolato per bene. Gianni è stato un grande amico, simpatico, una persona buona e altruista. Abbiamo vissuto dei momenti indimenticabili, come quando dopo un ritiro ci riunivamo tutti per ridere e scherzare», spiega De Trizio.
Un lutto per il mondo biancorosso, per i suoi amici, colleghi e ragazzi: «Gianni è stato il mio allenatore per due anni, era un osso duro, ma sapeva cogliere il talento», dice Francesco, uno dei suoi allievi. I funerali saranno celebrati oggi, alle 17 nella chiesa di Santa Maria Maddalena, in via Grimoaldo degli Alfaraniti.