Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Scarface e Fantozzi Due personaggi e due grandi attori

- N. Sig.

Una delle migliori attrici italiane. Anche se quando si ritrova catapultat­a al Giffoni con il primo film ceco da protagonis­ta è una ragazzina slovacca con tante speranze, «mai avrei pensato che un giorno sarei diventata italiana». C’è lo zampino di Bellocchio, sempre, al Bif&st, e non solo. Barbora Bobulova debutta nel cinema in Italia nel suo Il principe di Homburg nel 1997 (ieri omaggio al regista anche da Michele Placido), poi non si ferma più: Muccino, Placido, Vanzina, Lizzani, Ozpetek, Castellitt­o, fino a Nanni Moretti, e il suo Il sol dell’avvenire, che ieri le ha portato il premio del festival per la miglior attrice non protagonis­ta. «Stavo passando un momento difficile, pensavo a un piano B –racconta senza risparmiar­si al pubblico del Petruzzell­i - ricevevo diverse proposte che non ritenevo adatte, come molte attrici giunte a una certa età, mi fu proposto persino di interpreta­re una nonna!». Non par vero a sentirlo, visto che l’attrice negli ultimi anni continua a colleziona­re prove pregevoli (Nata ieri di Fabio Mollo) e sarà nei prossimi lavori di Fabio Grassadoni­a e Antonio Piazza, Iddu, su Matteo Messina Denaro con Servillo e Germano, e del pugliese Mimmo Verdesca, Per il mio bene. «Nanni rappresent­ò la luce», dopo due provini per altri film precedenti non andati a buon fine. Si passa dal bacio con Silvio Orlando, «con la lingua, mi raccomando, la lingua si deve vedere!», raccomanda Moretti, agli imbarazzi dei primi anni italiani, «all’inizio fu un po’ dura vivere a Roma, con la gonna corta e con i miei capelli biondi e gli occhi chiari mi sentivo costanteme­nte osservata, cosa che non capitava mai nel mio paese. Poi ho iniziato a indossare i pantaloni e a raccoglier­e i capelli e andò meglio».

Ieri è stato anche il giorno della presentazi­one (e dell’uscita nelle sale) di Gli Agnelli possono pascolare in pace di Beppe Cino, la storia girata a Molfetta (produce Draka) di una Madonna che appare in sogno ad Alfonsina (Maria Grazia Cucinotta) parlando con accento straniero e chiedendo aiuto perché sepolta sotto un albero di carrube al confine col terreno degli odiati Malavasi. «Un racconto morale - spiega l’autore, affiancato dagli attori Tiziana Schiavarel­li, Umberto Sardella, Rossella Leone, Dante Marmone, Valentina Gadaleta - che fa ricorso al realismo magico per sviluppare il tema del confine su cui si scontrano popoli da sempre, su una cultura ossessiona­ta dal feticcio della proprietà e del confine, sul presente succube di pregiudizi che individuan­o nell’altro, nello straniero, un nemico».

Domani, penultima giornata aperta dalla proiezione del documentar­io Mostruosam­ente Villaggio di Valeria Parisi (9.30), seguita dall’incontro dedicato all’attore con la figlia Elisabetta, Neri Parenti e Ricky Tognazzi. Alle 21, il Petruzzell­i in accoglie Scarface di Brian De Palma. Nel pomeriggio ultimi due appuntamen­ti con la sezione Panorama internazio­nale: alle 16, con La tartaruga di Fabrizio Nardocci e A life (18.30) del tedesco Kilian Riedhof su Stella Goldschlag, ambigua e fascinosa giovane ebrea berlinese che, per salvare se stessa e la sua famiglia, ha tradito centinaia di ebrei, incarnata da Paula Beer. Animali Randagi di Maria Tilli debutta al Piccinni in Italiafilm­fest.

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Barbora Bobulova (sotto)premiata al Bif&st per la sua interpreta­zione de Il sol dell’avvenire d Moretti. L’attrice debutta nel cinema in Italia ne Il principe di Homburg di Bellocchio nel 1997. Ieri omaggio al regista de I pugni in tasca anche da Michele Placido (foto sopra) che ha lavorato con lui
Premi ed omaggi Barbora Bobulova (sotto)premiata al Bif&st per la sua interpreta­zione de Il sol dell’avvenire d Moretti. L’attrice debutta nel cinema in Italia ne Il principe di Homburg di Bellocchio nel 1997. Ieri omaggio al regista de I pugni in tasca anche da Michele Placido (foto sopra) che ha lavorato con lui
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