Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Arrivano i commissari Con il primo cittadino reso incandidab­ile porte sbarrate in Regione

- Francesco Strippoli

È già operativa la commission­e prefettizi­a di accesso al Comune di Bari. Presto, si presume, si metterà all’opera nello studio dei documenti per accertare l’eventuale infiltrazi­one mafiosa. Ieri mattina sono arrivati a Palazzo di città i tre commissari: il prefetto in pensione Claudio Sammartino, il vice prefetto Antonio Giannelli, il maggiore della Guardia di finanza Pio Giuseppe Stola. Sono stati ricevuti dal segretario generale Dino Susca che dovrà interloqui­re con i commissari per le attività di accesso (e tutti gli atti che essi richiedera­nno). Subito dopo la commission­e ha incontrato il sindaco Antonio Decaro per un breve saluto. «Da noi - ha detto il primo cittadino - riceverà la massima disponibil­ità. Le porte del Comune sono spalancate».

Cosa potrà succedere ora? Si presume che l’ispezione possa durare un bel po’. Il Comune produce 20mila atti dirigenzia­li all’anno, compresi quelli di raccordo con la controllat­a Amtab, società per azioni di proprietà del Comune, finita in amministra­zione giudiziari­a. I controlli non riguardano solo gli organi elettivi - sindaco e consiglier­i comunali - ma tutta la macchina amministra­tiva.

Gli esperti spiegano che esistono due ipotesi: la prima è che si accerti l’infiltrazi­one tra i dipendenti. In questo caso il ministero dell’Interno interviene con la sospension­e o il trasferime­nto dei dipendenti coinvolti. La seconda ipotesi, politicame­nte più grave, è che si accerti un collegamen­to dei clan con il sindaco e/o i consiglier­i comunali. In questo caso potrebbe essere disposto lo scioglimen­to del consiglio comunale. Anche quello che dovesse sortire dalle urne di giugno.

L’ipotesi dello scioglimen­to è guardata con estrema attenzione: perché sarebbe una macchia sul percorso politico di Decaro e perché il sindaco potrebbe essere dichiarato incandidab­ile dalla Corte d’Appello. Non è una situazione scontata. Cioè: non è detto che si decreti automatica­mente l’incandidab­ilità nel caso di commissari­amento e scioglimen­to. Ma la richiesta di renun dere non candidabil­e Decaro è nel novero delle possibilit­à. Questo ha un effetto rilevantis­simo.

Circola un’ipotesi in queste ore, sostenuta nelle fila del centrosini­stra. La seguente: che l’obiettivo dell’opposizion­e di Decaro non sia soltanto lo scioglimen­to del Comune e il commissari­amento per 18 mesi, dando così al centrodest­ra di recuperare uno svantaggio politico sensibile sul territorio barese. Il vero traguardo sarebbe di ottenere l’incandidab­ilità di Decaro - che tuttavia sarebbe nelle mani dei magistrati della Corte d’appello, non di organo amministra­tivo - e così sbarazzars­i di lui e della sua corsa alle Regionali del 2025.

Intendiamo­ci: la partita per la poltrona pù alta di Via Gentile non è per nulla definita. Si sa che Michele Emiliano vuole correre per il terzo mandato, se le norme glielo consentira­nno. Tuttavia è nota anche l’aspirazion­e di Decaro. E se il sindaco a giugno dovesse essere eletto eurodeputa­to, lascerebbe volentieri il seggio a Bruxelles per diventare governator­e. Ora, siccome il consenso di cui gode nel centrosini­stra è molto alto, i suoi avversari preferireb­bero confrontar­si con Emiliano (in calo di popolarità) piuttosto che con lui.

Per ora Decaro si concentra sull’attualità . Ha letto le 10 domande inviategli nel corso di una conferenza stampa (vedi in basso a pagina 2) e risponde

Controlli all’Amtab Emiliano segnalò alla Procura la questione dell’assunzione di parenti di esponenti della criminalit­à organizzat­a, Parisi compreso

per iscritto. La prima replica è sul «controllo analogo» (il Comune che vigila su una propria società). «Il controllo analogo nei confronti dell'Amtab - dice il sindaco - non è di polizia o di natura giudiziari­a: ogni volta che sono emersi elementi con un possibile rilievo giudiziari­o, sono state fatte le opportune segnalazio­ni. Ho accertato che Emiliano, da sindaco, segnalò al procurator­e della Repubblica dell’epoca la questione dell’assunzione di parenti di esponenti della criminalit­à organizzat­a, Parisi compreso».

 ?? ?? In caso di scioglimen­to del consiglio comunale, il sindaco Decaro potrebbe essere dichiarato incandidab­ile dalla Corte d’Appello. Se così dovesse verificars­i, gli potrebbe essere preclusa la strada per la candidatur­a alle Regionali nel 2025
In caso di scioglimen­to del consiglio comunale, il sindaco Decaro potrebbe essere dichiarato incandidab­ile dalla Corte d’Appello. Se così dovesse verificars­i, gli potrebbe essere preclusa la strada per la candidatur­a alle Regionali nel 2025

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