Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Criscio a caccia del doppio bersaglio «A Parigi con ambizioni molto alte»

La sciabolatr­ice foggiana ha staccato il pass olimpico per la prova individual­e e quella a squadre

- Di Pasquale Caputi

Da Foggia a Parigi con l’orgoglio e la consapevol­ezza di poter dire fortemente la sua. Martina Criscio, 30enne sciabolatr­ice, ha conquistat­o il pass per l’Olimpiade in programma quest’estate in Francia. L’ha fatto grazie al terzo posto individual­e e al quarto di finale della prova a squadre a Sint-Niklaas in Belgio.

Martina, ancora una qualificaz­ione olimpica. Stavolta è diversa dalle altre?

«Sicurament­e ogni qualificaz­ione è a sé. La nostra stagione era partita bene, poi si è complicato tutto con il brutto posizionam­ento del mondiale. Il lavoro di squadra ha fatto sì che ci rimettessi­mo in carreggiat­a».

Ambizioni per la gara olimpica?

«Molto alte, sia individual­i che a squadre. Possiamo e vogliamo scrivere la storia con le prime medaglie olimpiche della sciabola femminile italiana, ma prima c’è tanto lavoro da fare».

Com’è stato il percorso di qualificaz­ione dopo Tokyo?

«Per me complicato perché dopo la delusione e l’intervento al ginocchio non sapevo se sarei riuscita a tornare competitiv­a. Così ho deciso di dare una svolta alla mia vita e di lavorare come all’inizio, mantenendo il mio maestro storico Benedetto Buenza e tornando al mio primo preparator­e atletico Domenico di Molfetta, che con le sue quattro partecipaz­ioni olimpiche nel giavellott­o non ha bisogno di presentazi­oni. Insieme a loro sono stati molto importanti la fisioterap­ista Francesca di Molfetta e l’inizio di un percorso di mental coaching con Mirko Buenza».

Cosa fa la differenza in questo team?

«Ho voluto tutto “in famiglia” perché quando si lavora di squadra si va più avanti e la comunicazi­one è più veloce, quindi più efficace. E poi sono dei grandi profession­isti. Ora siamo un team tra i migliori del mondo e siamo tutti foggiani che vivono a Foggia, quindi direi un bel traguardo».

Può essere l’Olimpiade della svolta?

«Non posso sapere ciò che mi darà questa olimpiade, ma ho migliorato tanto me stessa come atleta e come persona, sfondando le mie zone di comfort per raggiunger­e questo obiettivo, quindi spero accada qualcosa di unico e meraviglio­so perché sarebbe il lieto fine della storia di una bambina di otto anni di una città del sud che con il suo maestro riesce a compiere un’impresa».

Dopo Tokyo, la delusione e l’intervento al ginocchio, ho dato una svolta alla mia vita tornando a lavorare come all’inizio, mantenendo il mio maestro storico Benedetto Buenza e riprendend­o il mio primo preparator­e atletico, Domenico Di Molfetta

Ha ritrovato il podio in coppa del mondo. Le mancava un risultato di questo tipo?

«Mi mancava sentirmi al mio posto. Vedevo tante atlete del mio calibro e anche qualcosina in meno essere lì sul podio mentre io non riuscivo più a passare il primo turno. È stata per me la conferma che posso essere ancora tra le top e giocarmi qualcosa di importante».

Voi pugliesi cosa vi aspettate da Parigi 2024?

«Credo che tutti noi vogliamo dare il massimo e far brillare ancora il nostro territorio, trasmetter­e ai ragazzi più giovani che si può fare. Siamo nati tutti in situazioni di strutture fatiscenti e famiglie semplici, senza portafogli pieni o vestiti firmati. Forse questo ci ha aiutato a capire quali sono le cose essenziali della vita. Una tra queste, lo sport».

 ?? ?? Martina Criscio, medaglia d’oro a squadre nel 2017 a Mondiali ed Europei. A livello individual­e è arrivata terza agli Europei 2023
Martina Criscio, medaglia d’oro a squadre nel 2017 a Mondiali ed Europei. A livello individual­e è arrivata terza agli Europei 2023

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