Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

PORRE UN ARGINE AL TRASFORMIS­MO

- Di Pasquale Pellegrini

Ifatti del Comune di Bari dovrebbero insegnare molto sull’attenzione necessaria nella scelta dei candidati da proporre all’elettore. La vittoria, per quanto auspicata, non può essere conseguita a tutti i costi, magari rinunciand­o proprio alla scelta dei candidati più idonei. Il problema riguarda i partiti e le coalizioni. Nel caso specifico di Bari non si è trattato di scelta improvvida, ma di puro trasformis­mo. I candidati arrestati, infatti, erano stati eletti nelle liste del centrodest­ra. Quel centrodest­ra che, senza un minimo di autocritic­a, oggi invoca lo scioglimen­to del Consiglio comunale.

Dovrebbe essere assai chiaro che chi sale sul carro del vincitore il giorno dopo non può aver cambiato repentinam­ente i suoi ideali tanto da rinnegarli. Succede per ansia di potere. Questo non solo altera la natura della contesa politica, ma anche il senso, il significat­o del potere che tende a perdere la sua qualità di servizio. Prestarsi alla cooptazion­e di un eletto non è mai un atto di saggezza, semmai di debolezza. È un gioco a cui nessun segretario serio di partito dovrebbe prestarsi. Tuttavia, nel caso di motivazion­i serie da parte dell’eletto, come nel gioco dell’oca, bisognereb­be tenerlo fermo un giro.

Qualcosa di analogo accade con le liste di appoggio che nascono a sostegno di un candidato sindaco o di presidente di Regione. È escluso che siano un allargamen­to del gioco democratic­o, sono collettori di voti e, in caso di vittoria, di relative contropart­ite in termini di potere e di posti di prestigio. Non è inverosimi­le, quindi, pensare che tali formazioni siano piuttosto aggregazio­ni di interesse. D’altronde manca ad esse un background storico-culturale che possa giustifica­rne la discesa in campo. Il trasformis­mo e le liste di appoggio non sono solo mali per la democrazia, ma incidono profondame­nte sul valore che la Costituzio­ne assegna ai partiti, in particolar­e la capacità di aggregare interessi diffusi e idee politiche. L’attuale crisi dei partiti ha origini proprio nell’incapacità che essi hanno di costruire idealità, battaglie serie e riconoscib­ili, di coinvolger­e i cittadini in un progetto politico condiviso. Il contrasto al trasformis­mo e alle liste di appoggio potrebbe essere un incentivo a ridefinire una politica centrata sui bisogni degli elettori.

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