Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Emiliano e le parole sui boss «Ho lottato contro il crimine con gli arresti e con le parole»
Licenziate le due vigilesse che si erano rivolte al clan
Ho dedicato tutta la vita a lottare la mafia: da magistrato con le manette, da sindaco con le parole. È il senso dell’ultima esternazione di Michele Emiliano. Il governatore interviene a margine della riunione del Consiglio regionale. Parla con i cronisti ma senza più tornare sulla frase, fonte di molte polemiche, pronunciata sabato scorso nel corso della manifestazione di sostegno al sindaco Decaro e contro la commissione di ispezione al Comune di Bari disposta dalla prefettura.
Aveva detto che 18 anni fa, da sindaco, aveva accompagnato il giovane assessore Decaro a Bari Vecchia perché i residenti ne rispettassero il lavoro. Soprattutto aveva detto di averlo accompagnato a casa della sorella del boss Capriati. «Io – sottolinea Emiliano – ho dedicato tutta la mia vita all’antimafia. Quando c’è stato da arrestare qualcuno per mafia, traffico di droga, omicidi, l’ho fatto. Ho arrestato centinaia di persone, anche con grande dolore, perché sono atti di una violenza difficile da comprendere se non la si vive».
Questo il ricordo di quando era in magistratura: nel 2004 la decisione di darsi alla politica. «Quando si è trattato di fare l’antimafia da sindaco – aggiunge – l’ho fatto anche parlando con la gente, cercando di spiegare loro qual era la nostra concezione della legalità, qual era la nostra concezione del controllo del territorio. E di come soprattutto Bari Vecchia doveva cambiare. E che sia cambiata, grazie a questo metodo, è sotto gli occhi di tutti». È un modo per rimarcare che il colloquio con la sorella del boss era tutt’altro che «un atto di sottomissione ai clan» come l’avevano etichettato i parlamentari pugliesi di centrodestra.
Emiliano ha raccolto un fiume di critiche a destra. Ne arriva una, bruciante, dal mondo pentastellato. È Antonella Laricchia, unica del M5S che non ha voluto aderire in Regione alla maggioranza emilianista. Dice così: «L’ho spiegato a Giuseppe Conte chi fosse Emiliano e che tipo di politica stesse attuando. L’ho spiegato a Vito Crimi e anche a Luigi Di Maio, prima che lasciasse il M5S. Ma niente, hanno preferito tutti andare a sbattere contro l’iceberg, per qualche poltrona in più. Avete distrutto il M5S, avete distrutto le speranze di milioni di italiani e tradito gli elettori in Puglia, diventando vassalli senza peso politico del signore Emiliano».
Intanto, va segnalato che il Comune di Bari ha licenziato le due vigilesse che avevano chiesto aiuto a un appartenente al clan Parisi. Si tratta di Rosalinda Biallo, 55 anni, di Triggiano, e Anna Losacco, 59 anni, di Bari. Il licenziamento è l’esito del procedimento disciplinare avviato dopo la diffusione delle intercettazioni contenute negli atti dell’inchiesta «Codice interno» a Bari. Insultate da un’automobilista passato con il rosso, anziché denunciare il fatto, le due si erano rivolte ad un esponente dei clan sotto intercettazione. Le due vigilesse sono indagate per omessa denuncia.
❞ Ho cercato di spiegare qual era la nostra concezione sulla legalità e sul controllo del territorio