Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Raccontare una storia per elaborare il lutto

- Di Rosarianna Romano

«Raccontare storie non è un lavoro che si sceglie ma ti sceglie: è tipo corredo genetico, uno è biondo, uno moro, uno alto, un altro basso. Uno ha il dono di saper esprimere i propri sentimenti parlando. E poi ci sono le persone come me che nascono senza quel gene lì: teniamo tutto dentro e per sopravvive­re impariamo a comunicare in altre forme».

Mario Natangelo, 38 anni, vignettist­a del Fatto Quotidiano, si esprime tutti i giorni attraverso la satira politica. Questa volta, però, per il suo ultimo libro Cenere. Appunti da un lutto (Rizzoli, pp. 140, euro 24) ha usato un registro diverso.

Perché Cenere, che sarà presentato oggi alle 19.30 alla libreria I Funamboli di Barletta, racconta il lutto più grande, quello della morte di un genitore. E nello specifico descrive i giorni che precedono e seguono la perdita di una madre.

«Raccontare storie è una forma molto mediata, protetta, di esprimere sentimenti – continua -. E questo, con il lutto, mi ha salvato: fingendo di raccontare una storia sono riuscito a dire a parole quanto è terribile la perdita». Cenere è un libro che fa ridere e piangere allo stesso tempo, scritto da un giornalist­a che fa della satira il suo lavoro e che ha una community tanto ricca quanto lo sono i suoi hater: «Ho letto coPrenderl­o se terribili scritte su mia madre, negli stessi giorni in cui aprivo le mie ferite per provare a curarle – aggiunge -. Il mio lavoro è molto divertente ma si basa su un assioma: il mondo è fondamenta­lmente cattivo. in giro è una difesa. E non bisogna mai abbassare la guardia. Così Cenere diventa anche una mia risposta a chi ha pensato di fiaccarmi».

Cenere si basa su una scansione temporale «che oscilla ossessiva come un pendolo intorno alla data del 19 marzo», cioè il «giorno zero» del lutto. Un prima e dopo: «Sento di essere su una strada di profondo cambiament­o umano e profession­ale – conclude -. Adesso Cenere è una promessa che ho fatto e voglio mantenere. Poi tornerò sul digitale, a raccontare un viaggio nuovo con un diario online. Diciamo un ritorno alla vita, perché dalle ceneri si può anche risorgere».

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Cenere Mario Natangelo, 38 anni, vignettist­a del Fatto quotidiano e ora autore di per Rizzoli

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