Corteo contro il premier, protesta sottotono
Slogan e striscioni, in strada anche mamme e bimbi. Divieti: auto rimosse
TRENTO Pochi, ma decisi. Erano una cinquantina i manifestanti che ieri hanno aderito al corteo di protesta contro il premier Renzi e le sue « vergognose controriforme — scrivono in un volantino — sul lavoro, l’istruzione e il sistema elettorale». Puntano il dito contro «il mostro di Firenze» come viene definito il premier in uno striscione, e il suo governo «che non ha in alcun modo scalfito gli alti livelli di disoccupazione, soprattutto femminile e giovanile, generando nuove insicurezze nei confronti degli occupati».
Una protesta pacata. Sono partiti da piazza Pasi e hanno continuato a sfilare fino all’auditorium S. Chiara, davanti all’ingresso si sono fermati con il megafono in mano e i fischetti tra le labbra. Nessuno scontro, non ci sono stati disordini. Scortati da carabinieri e polizia con agenti in divisa anti sommossa — erano centinaia i poliziotti ieri, una città blindata — i lavoratori del sindacati di base, Usb e Sbm, hanno attaccato duramente il premier e hanno contestato con fermezza il «sistema di politica al servizio dei benestanti e della finanza». Tra loro anche mamme e bambini, un bimbetto con in mano la bandiera rossa, simbolo del sindacato, si è piazzato davanti al corteo, facendo da apripista. Il largo sorriso e l’orgoglio della bandiera, per lui, ancora troppo piccolo e lontano dalle dure logiche del lavoro, era tutto un bel gioco. E, arrivato davanti all’ingresso dell’auditorium, ha abbandonato la protesta, attirato dalla divisa anti sommossa dei poliziotti del reparto mobile, con tanto di casco, attaccato alla cintura e scudo. Un poliziotto gli ha mostrato una piccola targa con la scritta polizia, un regalo speciale per lui che ha continuato a parlare insieme agli agenti co n gli occhi che brillavano.
Poco dopo le quattro, quasi alla fine dell’intervento di Renzi sul palco del S. Chiara, il corteo si è sciolto, senza problemi. Nessun danneggiamento, nessun muro imbrattato. I manifestanti hanno espresso il loro dissenso in modo forte, ma democratico.
Poco dopo le 16.30 in via Santa Croce è tornato lentamente tutto alla normalità, a parte per qualche automobilista, decisamente distratto, che non si era accorto dei divieti di sosta posizionati lungo via Santa Croce e al ritorno dal giro in città non ha trovato più l’auto. La polizia locale ha infatti dovuto far rimuovere alcune automobili rimaste parcheggiate lungo la via del centro cittadino.