Corriere del Trentino

Partivamo a marzo

La Valsugana svelata da Laura Zanetti Tredici racconti sulla vita contadina

-

tornava in paese a ottobre, ma anche a novembre o dicembre. Lo stabiliva la neve, l’erba , il fieno». Le parole diventano immagini: il camioncino del trasporto verso l’alpe, la quatordèse, cioè la Fiat 614 e a bordo il mondo: il sacco di farina di granturco macinata nel mulino del paese, la semola per le galline, la cassa delle vettovagli­e, quella del vestiario, quella della biancheria, una piccolo botte di vino clinto, la cassa di patate, la radio a modulazion­e di frequenza , la casa con le galline, la Cuccheri, la capra mochena, che scappa continuame­nte, ma soprattutt­o la viaggiante, la cassa di metallo con i segreti della Ucci, la zia Lorenza , protagonis­ta, signora e padrona di quel pezzo di paradiso che con il nome Pupille è la casa perno attorno al quale gira il mondo.

Un mondo che, come scrive Laura Zanetti, non conosceva nostalgie. Anche se la «nostalgia» è il filo conduttore di ogni racconto. Una nostalgia che, etimologic­amente è dolore del ritorno, rimpianto per la lontananza da persone o luoghi cari o per un evento collocato nel passato che si vorrebbe rivivere, ma anche, come scrive Franco de Battaglia nella prefazione al libro, «è ricerca di verità intuite nella giovinezza ed ora, nella maturità, riscoperte e donate da Laura a chi, con lei, cammina lungo i sentieri che da Calamento vanno al Lagorai».

Come terminare se non con le parole di Laura Zanetti: «Questi tredici racconti nascono quasi tutti durante i lunghi soggiorni a Los Angeles, la metropoli delle affollate solitudini, condizione ideale, questa, per svuotare l’intimo quadro dei ricordi e tradurli in scrittura. Ho calibrato le parole e le emozioni una a una, con l’obiettivo di recuperare un dialogo sospeso nel tempo con le molte vite di donne e di uomini che si sono intrecciat­e alla mia vita».

Ancora: «Ho tentato così, attraverso il vissuto, di cogliere i riflessi di un’intera epoca: la ricomposiz­ione postuma della mia montagna dopo il disastro esemplare ereditato dalla Grande Guerra e le ferite dell’alluvione del ’66, la sconfitta del miracolo economico che ha slabbrato la Valsugana nel suo paesaggio e nel tessuto sociale, posto a confronto con una civiltà Contadina che sapeva adeguarsi ai ritmi della natura senza temere di violarli o illudersi di poterli domare». Una saga familiare, una lettura dei nostri tempi attraverso i segni del passato. Una serie di memorie che tutti noi vorremo scrivere.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy