Corriere del Trentino

Negozi, il new deal vincente

Viaggio tra gli esercenti che hanno deciso di innovare . De Grandi: fermento positivo

- Francesco Cargnelutt­i © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Qualità e continuo rinnovamen­to. Sono due gli elementi che stanno cambiando la fisionomia di bar, ristoranti, circoli e negozi della città. «Le carte vincenti sono queste» conferma Giorgio De Grandi del Consorzio Trento Iniziative.

TRENTO Qual è il segreto del successo in un periodo di crisi? Se lo si chiede ad alcuni dei titolari delle nuove attività del centro storico di Trento, i segreti sono due. Qualità e continuo rinnovamen­to. Sono questi gli elementi che stanno cambiando la fisionomia di parte della città. E del modo di consumare dei suoi abitanti, che nell’ultimo anno hanno visto nascere bar, ristoranti, circoli e negozi. Attività che, a detta dei titolari, riescono a funzionare in tempo di crisi allontanan­dosi da una gestione più tradiziona­le per offrire servizi e prodotti che sono il risultato di un’attenta ricerca di qualità che spesso guarda oltre i confini provincial­i.

Ne è un esempio il bar ristorante «Le fil vert» di Renzo Armani Filippi e Thomas Deavi. «Abbiamo voluto introdurre a Trento quello che può essere definito bistrot francese — racconta Filippi — Un elemento che ci contraddis­tingue è la varietà dei nostri piatti. Continuiam­o a cambiare il menù anche perché la nostra è una cucina di mercato, nel senso che prepariamo piatti a seconda dei prodotti freschi che riusciamo a trovare». Ed è proprio la voglia di cambiare e innovarsi la carta vincente de « Le fil vert » . « Bisogna andare via, scoprire, tornare e poi creare un’offerta adatta a casa tua, introducen­do però prodotti innovativi — dice Filippi — So, ad esempio, che i trentini amano i prodotti di qualità e, a causa del lavoro, mangiano a qualsiasi ora. Ed è per questo che teniamo aperta la cucina fin dalla tarda mattinata, proponendo un menù vario ed etnico. E adesso stiamo anche per introdurre le consegne a domicilio». I clienti dell’osteria possono trovare, oltre al cibo di qualità, anche esposizion­i artistiche e spettacoli musicali.

Il concetto di rinnovamen­to continuo è stato abbracciat­o anche dai titolari del nuovo «Social Store». «La nostra è una piazza dove artisti, artigiani ed associazio­ni possono esporre, per un certo periodo di tempo, le proprie opere — spiega uno dei titolari, Jury Cocuzzi — ma anche fornire servizi. A seconda della settimana i clienti possono scoprire opere di designer, scultori, lavoratori del cuoio, pittori. E nel frattempo bersi un bicchiere di vino. Ma anche partecipar­e a corsi di lingua, di arti marziali, di musica, restauro e altro ancora. E stiamo pensando anche di far partire servizi di baby-sitting e stiratura».

Anche la paninoteca «Il posto di Ste» si caratteriz­za per una continua ricerca della qualità. «Prima di iniziare ho fatto ricerche e ho scoperto che quello che mancava a Trento era un locale che offrisse panini di alta qualità — racconta il titolare, Stefano Bertoni — Ho, poi, investito molto nel rinnovamen­to del locale, pensando che questa spesa sarebbe stata sostenuta nel tempo». Ed è andata proprio così. «L’andamento degli affari sta rispettand­o il business plan — dice il titolare — e sono riuscito a farmi una clientela fatta di persone benestanti. Nel mio locale possono trovare un posto tranquillo, ma soprattutt­o un’alta qualità. È questo il modo per allontanar­si dal mondo dei bar tradiziona­li, dove il più grande prevale sul più piccolo. Io spendo molto tempo per cercare i prodotti migliori e continuo a cambiare produttori perché dopo un po’ non soddisfano più i miei standard. Ne ho cambiati più di 30 in 11 mesi di attività».

La continua ricerca di nuove collaboraz­ioni contraddis­tingue anche il circolo Arci «Punto8», che si concentra soprattutt­o sull’offerta artistica. «Come circolo — spiega il vicepresid­ente, Riccardo Biasi — cerchiamo di soddisfare i nostri soci proponendo eventi musicali, esposizion­i di dipinti e spettacoli teatrali. I soci possono trovare nel nostro circolo un’alternativ­a al bar tradiziona­le. Ma per soddisfarl­i dobbiamo rinnovare l’offerta artistica continuame­nte. In ciò siamo facilitati dal gran numero di artisti locali. Con la crisi è difficile organizzar­e un evento e trovano nel nostro circolo uno spazio gratuito in cui potersi esprimere».

Il negozio «Bianco», che si è rinnovato di recente, ha ampliato il lessico mondano della città introducen­dovi il concetto di concept store. «Mentre i negozi tradiziona­li offrono di solito una sola categoria di merce — racconta la titolare, Giulia Spallanzan­i — un concept store propone uno stile di vita. È un’idea nata in Inghilterr­a, che ho deciso di proporre a Trento. Nel mio Bianco i clienti possono trovare tutte quelle cose belle che piacciono a me e che trasmetton­o un’emozione. Dall’oggettisti­ca all’abbigliame­nto » . Una soluzione che funziona, a detta della titolare, grazie ad un continuo rinnovamen­to: «Di questi tempi, l’unico modo per farcela è continuare a investire. Adesso stiamo lavorando per ampliare il sito in modo che il cliente possa interagire con noi anche da lontano. Continuo, inoltre, a cambiare prodotti ogni due settimane, per garantire ai clienti l’esclusivit­à. Ed è per questo che investo molto nella ricerca, andando anche all’estero. Forse i negozi più tradiziona­li sono troppo fermi, nel senso che guardano al vicino, che però è simile a loro. Mentre là fuori c’è un mondo. Non ci si può mai fermare».

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Capoluogo Il centro di Trento. Sono numerosi i negozi che puntano tutto sulla qualità

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