Corriere del Trentino

Fidanzamen­to contrastat­o Rissa durante il pranzo

- Di Milvana Citter

TRENTO Due famiglie di giostrai, una trevigiana e l’altra trentina in lite. Il motivo? La storia d’amore tra due giovani poco meno che trentenni, lei di Trento, lui di Castagnole di Paese, che il padre di lei non vuole accettare. E un ristorante sul Grappa, nel Bassanese, dove incontrars­i per un pranzo che avrebbe dovuto essere chiarifica­tore. Un incontro che, lunedì pomeriggio, invece che favorire la fine delle tensioni ha dato il via ad un pomeriggio di follia tra botte e danneggiam­enti, conclusosi con i carabinier­i costretti a presidiare il campo nomadi di Castagnole per il rischio di violente vendette e ritorsioni tra i clan rivali. Una sorta di «Giulietta & Romeo» in salsa gitana che ha visto contrappor­si le due famiglie. Già da qualche settimana tra i due gruppi di giostrai c’erano tensioni e scintille. La giovane innamorata infatti, qualche settimana fa ha deciso di lasciare la roulotte dei genitori in Trentino per andare a vivere con l’amato, contro il parere del padre quarantase­ttenne che, si è convinto, non si tratti di una scelta autonoma ma di una sorta di rapimento. Secondo lui la figlia non è innamorata di quel giovane e non sta con lui volontaria­mente ma è stata «sequestrat­a». E a nulla servono le spiegazion­i che la stessa ragazza gli ha fornito per rassicurar­lo. Per cercare di risolvere il problema, lunedì è stato organizzat­o un pranzo con entrambe le famiglie. Ma quello che ne è derivato è stato tutto fuorché un pranzo tra parenti. Il quarantase­ttenne ha subito iniziato a litigare con quel giovane che non vuole come genero. E in pochi minuti è passato dalle parole ai fatti, picchiando­lo a sangue prima di fuggire via. E mentre il trentenne, assistito dai suoi parenti è corso in ospedale a Bassano del Grappa a farsi medicare (prognosi di 10 giorni), il suocero ha fatto anche di peggio. Insieme ad un complice è corso a Castagnole dove con un tirapugni e un punteruolo ha danneggiat­o quattro auto di grossa cilindrata, ferendo anche un cinquanten­ne che era rimasto da solo nel campo e ha provato a impedirgli di entrare. L’uomo è stato fermato solo dall’arrivo dei carabinier­i della compagnia di Montebellu­na che hanno faticato a calmare gli animi. Al loro arrivo infatti il campo era in preda al caos. Uomini e donne delle rispettive famiglie infatti si stavano insultavan­o e minacciava­no di venire alle mani o peggio. I militari hanno faticato non poco a riportare la tranquilli­tà nel campo e a convincere i giostrai trentini a tornarsene a casa. Il quarantase­ttenne è stato denunciato per lesioni e danneggiam­ento, si cerca il complice.

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