LE PIAZZE DELLA CITTÀ PATRIMONIO DA VALORIZZARE
Nei giorni scorsi mi è capitato, con mia moglie, di passeggiare attraverso la nostra bella città. L’attenzione è caduta sulle piazze. Non ci avevo mai fatto caso prima d’ora: posso dire a ragion veduta che Trento è ben fornita. Offre una notevole varietà di piazze, tutte con caratteristiche che ne fanno dei luoghi indubbiamente belli. Piazza Duomo, piazza Fiera, piazza Battisti, piazza Dante, piazza Portela, piazza Garzetti, piazza Lodron, piazza delle Erbe, piazza Vittoria, la rinnovata piazza Santa Maria, piazza D’Arogno: un patrimonio che forse andrebbe meglio valorizzato. Non sono un esperto, il mio è solo il punto di vista di un osservatore che ha visto Trento crescere e svilupparsi, pure con le inevitabili contraddizioni. Proprio per questo, anche se i tecnici amano dire che gli spazi non occupati non devono fare paura, vorrei invece vedere le piazze cittadine sempre vivaci, con iniziative di vario genere: enogastronomiche, culturali, musicali, sportive. Ricordo ad esempio alcune mostre fotografiche che sono state collocate in piazza Battisti e in piazza Duomo: un esperimento sicuramente riuscito. L’esperienza dei Mercatini di Natale che hanno coinvolto non solo piazza Fiera ma anche piazza Battisti rappresenta una strada da percorrere. A tale proposito ho letto nei giorni scorsi che c’è la richiesta di estendere le bancarelle natalizie anche a piazza Santa Maria. Personalmente trovo l’ipotesi suggestiva. Si potrebbero individuare delle specializzazioni in modo da dare vita a un percorso che attraverso il Natale porti il visitatore ad ammirare la città nel suo complesso. Rimango poi convinto che occupare in maniera intelligente le piazze aumenterebbe la percezione di sicurezza oggi messa in discussione da alcuni episodi di microcriminalità. Luigino Ambrosi, TRENTO
Caro Ambrosi,
il tema della valorizzazione delle piazze è da sempre un fulcro dello sviluppo della città. Trento, negli ultimi anni, ha fatto molti passi avanti, ridando splendore architettonico a luoghi un tempo prigionieri del traffico. L’esempio più eclatante riguarda piazza Fiera. All’epoca della chiusura portata avanti con ostinazione dall’allora assessore comunale, Vanni Ceola, ero tra quanti pensavano che solo le auto potessero movimentare il centro storico. Togliere le macchine, ritenevo, avrebbe voluto dire staccare la spina a molte aziende. A distanza di venticinque anni, la scelta si è però dimostrata azzeccata. Oggi le aziende del centro chiudono, ma per la crisi economica, non per la pedonalizzazione di piazza Fiera.
La sua lettera, caro Ambrosi, dimostra l’attaccamento alla città: in un tempo in cui il senso civico sembra essersi addormentato, anche in alcuni amministratori, è un atteggiamento da elogiare. Il Comune provi allora ad ascoltare i cittadini come lei e a predisporre un piano per valorizzare le piazze cittadine, cominciando con il portare parte del Mercatino di Natale in piazza Santa Maria. Vanno bene telecamere e presidi militari, ma una piazza occupata, vissuta, partecipata aiuta a sentirsi più sicuri.