Quattro nuclei già coinvolti Dieci in arrivo
TRENTO Quattro nuclei familiari che da fine 2014 a oggi hanno accolto nove richiedenti asilo. Una coppia ha già replicato l’esperienza. Altri dieci percorsi sono in fase di attivazione e, verosimilmente, partiranno nei prossimi due mesi. Attraverso il supporto del Cinformi, incaricato dalla giunta provinciale della gestione del piano straordinario di accoglienza dei migranti soccorsi nel Mediterraneo, è possibile aprire le porte di casa e ospitare ragazzi e ragazze arrivati in Trentino dopo un lungo viaggio verso l’Europa. Rose Marie Callà, referente per il Cinformi dell’accoglienza in famiglia, definisce il progetto con parole efficaci: «È il vero senso dell’integrazione», dice. L’intimità della propria casa condivisa, la definizione di una quotidianità e di uno spazio da spartire: in piccola scala si scrive la grammatica dell’incontro. «L’accoglienza in famiglia è la formula più efficace — spiega — sia per la persona accolta sia per la famiglia sia per la comunità». Il nucleo familiare deve garantire servizi e attività stabiliti nel protocollo fra Provincia e Commissariato del governo. In altri termini devono esserci condizioni strutturali e logistiche adeguate: «vitto e alloggio; fornitura di prodotti per l’igiene personale; orientamento sulle regole comportamentali da osservare in un contesto familiare e nei rapporti con la comunità locale; accesso ai servizi pubblici». Gli altri servizi sono erogati dalla Provincia (corsi di lingua e cultura italiana, sostegno psicologico, sostegno legale, formazione al lavoro). Quanto alle note tecniche, per ogni persona accolta è previsto un contributo di 9.5 euro al giorno (a persona). L’idea è sviluppare una congiunzione tra comunità e richiedenti asilo. «La famiglia — conclude Callà — diventa così un trampolino di lancio».