Le formule nelle opere d’arte Martedì l’incontro al Muse
Legato alla mostra Made in Math, al Muse di Trento fino al 26 giugno, martedì si terrà l’incontro Le formule dell’arte, un appuntamento proposto dal Museo delle scienze per parlare del rapporto tra arte e matematica. Sarà l’occasione per il pubblico di incontrare personalità del mondo dell’arte e della matematica che metteranno a confronto le due discipline, così diverse eppure accomunate da una sapiente combinazione di punti, linee, numeri, figure geometriche e formule che concorre a dare vita alla bellezza universale dell‘opera d’arte.
Matematica e arte, matematica e cultura. I legami fra queste discipline risuonano da sempre, trovando sempre nuove declinazioni e letture per il futuro. È questo lo spunto — insieme a due mostre inaugurate in questi giorni in Italia, una a Forlì su Piero della Francesca, l’altra su Aldo Manuzio a Venezia — che darà vita all’incontro che vedrà protagonisti Michele Emmer, professore, matematico, scrittore e regista, Gianfranco Maraniello, direttore del Mart e Gian Marco Todesco, responsabile ricerca e sviluppo di Digital video. A moderare l’incontro, che si svolgerà presso il Muse a partire dalle 18, sarà Marco Andreatta, professore di geometria all’università di Trento e presidente del Muse. Tanti saranno gli spunti di riflessione per questo dibattito: Michele Emmer, professore all’università La Sapienza di Roma, autore di una ventina di film co-prodotti dalla Rai sulla matematica, parlerà dei legami che si sviluppano tra la scienza dei numeri e l’arte. In particolare, in dialogo con Gianfranco Maraniello, il docente si soffermerà sui modelli matematici applicati all’arte moderna e contemporanea e all’architettura.
Ci sarà spazio anche per raccontare le nuove tecniche digitali, applicate all’animazione video e al cinema, e del loro «debito» nei confronti della matematica. Tratterà di questo l’intervento di Gian Marco Todesco, che si occupa di sviluppo e ricerca nel campo della produzione di cartoni animati, della realizzazione di mondi virtuali e del loro utilizzo in campo divulgativo. Con la sua società di animazione grafica, Digital video, ha realizzato un software usato da Steven Spielberg e Hayao Miyazaki per film di successo come Balto e La città incantata, premio Oscar 2003. Infine Gian Marco Todesco si soffermerà su alcune figure geometriche di grande impatto estetico, ossia i poliedri stellati come la «stella octangula», il «piccolo dodecaedro stellato» o il «grande icosaedro». Forme affascinanti con un alto grado di simmetria e complessità, che hanno sempre intrigato matematici e artisti e che non mancheranno di stupire anche il pubblico in sala.