Tra storia e mondo digitale Ritorna «Portobeseno»
Abbinamento tra tradizione e patrimonio digitale: sarà questo il leitmotiv di Portobeseno 2016. Viaggio tra fonti storiche e sorgenti web, il festival la cui prima edizione risale al 2005. Un’iniziativa che – come spiega il suo ideatore Davide Ondertoller - «scaturisce dall’intento di ricercare e sperimentare modi innovativi di narrare il territorio attraverso le nuove opportunità offerte dagli strumenti digitali, e che quest’anno presenterà il primo evento nazionale dedicato a “mappe e beni collettivi (digitali)”».
La rassegna — organizzata dall’associazione Libera Mente, curatori insieme a Ondertoller, Sara Maino, Mattia Malfatti, Maurizio Napolitano, Ilaria Vitellio — avrà luogo tra il 10 e il 12 giugno a Castel Beseno con un fitto calendario di eventi: 8 conferenze, 6 laboratori, 2 tavole rotonde, 5 installazioni, 5 spettacoli performativi, una quarantina di relatori.
«L’idea – riprende Ondertoller - è di proporre un festival che metta in dialogo il bene comune costituito dalla conoscenza, costruzione e gestione del patrimonio culturale immateriale, con i mezzi digitali. Per questo Castel Beseno, luogo in cui arte, storia e paesaggio s’intrecciano, si presta a ospitare la manifestazione. Open data e mappe collaborative sono alcune delle pratiche che verranno affrontate durante la tre giorni di festival attraverso interventi, testimonianze ed esempi portati da realtà culturali trentine e nazionali che si occupano di geografie, beni comuni e web partecipativo – aggiunge – Un evento a carattere nazionale per costruire reti di conoscenza diffusa e presentare quelli che sono definiti “nuovi territori attivi”». Si partirà venerdì alle 10.30 con la conferenza Beni comuni digitali: Wikipedia e OpenStreetMap per riprendere alle 15 con una serie di incontri che esploreranno argomenti quali La storia del catasto trentino, dall’analogico al digitale con Roberto Revolti, dirigente del Servizio catasto della Provincia di Trento, oppure le Mappe della Memoria con Alessandro Cattunar, borsista di storia contemporanea presso l’Università di Padova, le cui ricerche si sviluppano nell’ambito della storia orale e del rapporto tra storia, media e nuove tecnologie.
«Di particolare interesse si preannuncia la tavola rotonda di domenica su Usi civici e beni collettivi digitali: dalle necessità alle soluzioni — riprende Ondertoller — L’intento è di proporre un confronto sullo stato dei lavori sul tema dei beni collettivi digitali e non». La tavola rotonda, (inizio alle 10.30), vedrà l’alternarsi di diversi relatori, iniziando da Roberto Giovannini che interverrà su Le necessità delle Asuc nell’era digitale, seguito da Piergiorgio Frachetti con Rinascita dei beni di uso civico: il progetto del rifugio Campel tra storia e comunità.