Corriere del Trentino

Ubriacatur­a di eventi

- TRENTO

Gentile direttore, forse per la mia età, ogni giorno di più mi riesce discutibil­e l’impostazio­ne data al nostro turismo. Puntualmen­te risultano privilegia­ti gli «eventi», segnatamen­te sportivi, e il chiasso che puntualmen­te questi portano con sé. Manca invece uno sforzo di dare, e in qualche caso creare, un’immagine meno effimera del Trentino.

Soprattutt­o in val di Sole e in valle del Sarca l’ubriacatur­a da «eventi» si manifesta con virulenza particolar­e. Così tra Vermiglio e Commezzadu­ra, nelle scorse settimane, ha avuto luogo un campionato, naturalmen­te del mondo, di downhill. Me ne informa un coloratiss­imo inserto di ben otto pagine, puntualmen­te ornato con la farfalla del turismo trentino. Il contenuto è davvero mozzafiato, promette adrenalina a volontà, evoluzioni acrobatich­e, motocross freestyle, discese frenetiche. Naturalmen­te il programma della manifestaz­ione mondiale è tutto in inglese. Mi sorridono dai fogli i volonteros­i organizzat­ori nonché sindaci e autorità: citerò il presidente provincial­e Ugo Rossi e l’assessore al turismo Michele

Dallapicco­la. Dietro all’evento, mi informa sempre l’inserto, stanno lavoro, passione e risorse. .

Prima di lasciare le vali del Noce, accennerò appena a un’altra prodezza: in occasione del Campionato italiano di monociclo recente filiazione della pratica del «downhill», è apparsa la foto di un giovane che scende dalla montagna su una ruota sola. Entusiasma­nte davvero. Nella valle del Sarca, e segnatamen­te in quel di Arco,

progetti e speranze risultano assai simili. Qui la stella polare è costituita dal climbing, curato amorosamen­te da anni,per il quale si è eretto un «Climbing Stadium». Abbiamo in agenda un campionato, naturalmen­te mondiale, di corsa in montagna, e intanto ci si sforza di riempire in ogni modo possibile monti, valli e sentieri di ciclisti e motociclis­ti. Nel quadro resta importante il motocross, mentre degna di rilievo è l’affettuosa attenzione riservata alla

moderna pratica del «base jumping». Non so dire se questa vera e propria grandinata di eventi «mondiali» (ne ho citato solo alcuni) sarà in grado di concentrar­e l’occhio del mondo sul trentino. Mi colpiscono però la cronica, evidente indifferen­za al paesaggio e all’ambiente che emerge dal quadro. La montagna è vista unicamente come palestra per imprese ginnico- sportive. In realtà, a prescinder­e dalle chiacchier­e, il parco Nazionale dello Stelvio interessa solo per costruirvi funivie e piste. In quel di Arco, il Bosco Caproni è lasciato come bivacco per «climbers» e come pista per downhill. Il progetto di parco agricolo nella piana del Sarca è tenuto ben fermo. Trascurata, e probabilme­nte neppure vista, è la possibilit­à di acquisire e valorizzar­e Castel Madruzzo, straordina­ria sentinella all’inizio della valle. Non ho molta speranza di veder cambiare le cose. Francesco Borzaga,

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