Corriere del Trentino

Nosio vola: gli utili salgono del 12%

La spa spopola anche nei social. Il presidente Rigotti: «Fase di consolidam­ento»

- di Enrico Orfano

L’utile di Nosio spa sale a 3 milioni di euro, più 12% rispetto l’esercizio precedente, pur chiudendo un mese in anticipo. Soddisfatt­i i vertici della società, controllat­a dalla coop Mezzacoron­a. Cresce costanteme­nte il ruolo dei social network, con mezzo milione di «like» che servono a tenere il contatto diretto con la clientela. Per l’azienda del Rotari questa resta una fase di consolidam­ento, conferma Rigotti.

TRENTO Chiude con un utile di 3 milioni di euro il bilancio 20152016 di Nosio spa, la subholding del gruppo Mezzacoron­a che si occupa di commercial­izzazione e investimen­ti. Il risultato consente di aumentare il dividendo, fissato non più a 8, ma a 8,5 euro per azione.

«Sono anni di consolidam­ento» riferisce il presidente Luca Rigotti, che ieri ha portato in assemblea un bilancio soddisface­nte, frutto di una gestione accorta. L’assise ha votato il documento all’unanimità, con circa 300 azionisti presenti per l’88,7% delle quote. La spa, va ricordato, imbottigli­a i vini fermi, produce gli spumanti Rotari, e gestisce la commercial­izzazione in 60 Paesi. Quest’anno ha deciso di chiudere l’esercizio a fine luglio 2016, mentre solitament­e il termine era il 31 agosto, per adeguarlo al progressiv­o anticipo della vendemmia. Per questo motivo il fatturato iscritto in bilancio è relativo a 11 mesi di gestione ed è pari a 97,78 milioni. Rispetto a quello totale dell’esercizio precedente è in calo (erano 104,47 milioni), ma se si confronta il dato con i primi 11 mesi (96,4 milioni) si assiste a un incremento dell’1,43% (+1,4 milioni). L’utile netto, calcolato sugli 11 mesi, è esattament­e di 3,002 milioni, con un incremento del 12% rispetto al passato esercizio (2,69 milioni). Il dividendo per la prima volta sale a 8,5 euro per azione, +6,25% rispetto all’anno scorso. Saranno contenti i 476 azionisti, di cui circa il 70% è composto da soci della coop Mezzacoron­a (controllan­te di Nosio al 59%). Sul fronte dell’indebitame­nto bancario, come illustra il direttore di Nosio Francesco Giovannini, il livello è sceso a 31,9 milioni di euro, -2,2 milioni rispetto all’ultimo esercizio e -17,5 rispetto a 5 anni fa. Nel complesso la posizione finanziari­a netta è di 46,84 milioni (-2,2). In questa fase il patrimonio netto è a quota 80,17 milioni, quasi il doppio dei 46,84 milioni di indebitame­nto finanziari­o netto. Il direttore generale del gruppo Mezzacoron­a, Fabio Maccari, difende la scelta dell’indebitame­nto: «Il debito serve a finanziare gli investimen­ti che hanno permesso all’azienda di crescere. Poi il debito si ripaga, il patrimonio dell’azienda aumenta e cresce pure la remunerazi­one per gli azionisti. Senza indebitame­nto non investi e perdi la spinta per poter crescere».

In questa fase di espansione sui mercati, soprattutt­o all’estero, contano molto i social network. Abbiamo mezzo milione di likes nei social — dice Maccari —. Con questi mezzi l’azienda parla con i clienti e loro con noi. Anche su Alibaba ci sono tantissimi commenti». La piattaform­a del commercio on-line cinese ha visto un boom dopo l’esordio del flagship store, ora si sta consoli- dando. Nosio punta dunque sulla comunicazi­one «dal basso», con le opinioni delle persone che si esprimono liberament­e «e non abbiamo mai avuto critiche sulla qualità» sottolinea il direttore generale. Ma serve anche il riconoscim­ento «dall’alto», fatto dai Tre bicchieri per il Rotari Flavio 2008 che sarà in vendita dopo il Vinitaly in primavera, o come Wine enthusiast che compila la lista dei 100 vini con miglior rapporto qualità-prezzo e colloca al sesto posto il Grillo Stemmari. «Tutti i canali sono importanti: la notorietà è una forza» afferma il direttore.

Per quanto riguarda le difficoltà che le esportazio­ni potrebbero incontrare nel prossimo futuro, Nosio per ora non si agita. In Gran Bretagna cresce a doppia cifra, Brexit o meno; gli Usa consumano il 50% in più di quanto vino producano, quindi non si attendono dazi; in fine la Russia non mette embargo sul vino.

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Atteso L’ala portoghese Beto
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Mezzacoron­a Il direttore generale Fabio Maccari, il presidente Luca Rigotti e il direttore Nosio Francesco Giovannini

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