Nosio vola: gli utili salgono del 12%
La spa spopola anche nei social. Il presidente Rigotti: «Fase di consolidamento»
L’utile di Nosio spa sale a 3 milioni di euro, più 12% rispetto l’esercizio precedente, pur chiudendo un mese in anticipo. Soddisfatti i vertici della società, controllata dalla coop Mezzacorona. Cresce costantemente il ruolo dei social network, con mezzo milione di «like» che servono a tenere il contatto diretto con la clientela. Per l’azienda del Rotari questa resta una fase di consolidamento, conferma Rigotti.
TRENTO Chiude con un utile di 3 milioni di euro il bilancio 20152016 di Nosio spa, la subholding del gruppo Mezzacorona che si occupa di commercializzazione e investimenti. Il risultato consente di aumentare il dividendo, fissato non più a 8, ma a 8,5 euro per azione.
«Sono anni di consolidamento» riferisce il presidente Luca Rigotti, che ieri ha portato in assemblea un bilancio soddisfacente, frutto di una gestione accorta. L’assise ha votato il documento all’unanimità, con circa 300 azionisti presenti per l’88,7% delle quote. La spa, va ricordato, imbottiglia i vini fermi, produce gli spumanti Rotari, e gestisce la commercializzazione in 60 Paesi. Quest’anno ha deciso di chiudere l’esercizio a fine luglio 2016, mentre solitamente il termine era il 31 agosto, per adeguarlo al progressivo anticipo della vendemmia. Per questo motivo il fatturato iscritto in bilancio è relativo a 11 mesi di gestione ed è pari a 97,78 milioni. Rispetto a quello totale dell’esercizio precedente è in calo (erano 104,47 milioni), ma se si confronta il dato con i primi 11 mesi (96,4 milioni) si assiste a un incremento dell’1,43% (+1,4 milioni). L’utile netto, calcolato sugli 11 mesi, è esattamente di 3,002 milioni, con un incremento del 12% rispetto al passato esercizio (2,69 milioni). Il dividendo per la prima volta sale a 8,5 euro per azione, +6,25% rispetto all’anno scorso. Saranno contenti i 476 azionisti, di cui circa il 70% è composto da soci della coop Mezzacorona (controllante di Nosio al 59%). Sul fronte dell’indebitamento bancario, come illustra il direttore di Nosio Francesco Giovannini, il livello è sceso a 31,9 milioni di euro, -2,2 milioni rispetto all’ultimo esercizio e -17,5 rispetto a 5 anni fa. Nel complesso la posizione finanziaria netta è di 46,84 milioni (-2,2). In questa fase il patrimonio netto è a quota 80,17 milioni, quasi il doppio dei 46,84 milioni di indebitamento finanziario netto. Il direttore generale del gruppo Mezzacorona, Fabio Maccari, difende la scelta dell’indebitamento: «Il debito serve a finanziare gli investimenti che hanno permesso all’azienda di crescere. Poi il debito si ripaga, il patrimonio dell’azienda aumenta e cresce pure la remunerazione per gli azionisti. Senza indebitamento non investi e perdi la spinta per poter crescere».
In questa fase di espansione sui mercati, soprattutto all’estero, contano molto i social network. Abbiamo mezzo milione di likes nei social — dice Maccari —. Con questi mezzi l’azienda parla con i clienti e loro con noi. Anche su Alibaba ci sono tantissimi commenti». La piattaforma del commercio on-line cinese ha visto un boom dopo l’esordio del flagship store, ora si sta consoli- dando. Nosio punta dunque sulla comunicazione «dal basso», con le opinioni delle persone che si esprimono liberamente «e non abbiamo mai avuto critiche sulla qualità» sottolinea il direttore generale. Ma serve anche il riconoscimento «dall’alto», fatto dai Tre bicchieri per il Rotari Flavio 2008 che sarà in vendita dopo il Vinitaly in primavera, o come Wine enthusiast che compila la lista dei 100 vini con miglior rapporto qualità-prezzo e colloca al sesto posto il Grillo Stemmari. «Tutti i canali sono importanti: la notorietà è una forza» afferma il direttore.
Per quanto riguarda le difficoltà che le esportazioni potrebbero incontrare nel prossimo futuro, Nosio per ora non si agita. In Gran Bretagna cresce a doppia cifra, Brexit o meno; gli Usa consumano il 50% in più di quanto vino producano, quindi non si attendono dazi; in fine la Russia non mette embargo sul vino.