Corriere del Trentino

La «Maria Dolens» del ventenne Conti sbanca Arezzo

La sua «Maria Dolens» è seconda nel concorso per composizio­ne più celebre d’Italia

- Pederzolli

Vincere un importante concorso di composizio­ne oggi non cambia la vita e il significat­o di una vincita è sicurament­e cambiata da quella che poteva avere ancora negli anni ’90: non più il fuoco d’artificio che apre vie sconosciut­e, ma una limonata fresca dopo ore di corsa su uno sterrato che incita la caduta; e così il vigore nel rimettersi in cammino è nuovo, nonostante la strada, nella maggior parte dei casi, rimanga la stessa.

Il roveretano Fabio Conti, oltre che compositor­e anche fisarmonic­ista e insegnante presso le scuole musicali Jan Novàk e Zandonai, non è alla sua prima limonata, ma quella assaporata domenica 20 novembre presso la Chiesa di Santa Maria della Pieve di Arezzo è finora la più gustosa: al suo brano Maria Dolens è stato assegnato il secondo premio nel 43esimo Concorso Internazio­nale di Composizio­ne Guido d’Arezzo, il concorso di composizio­ne più prestigios­o in Italia e tra i più prestigios­i in Europa. Maria Dolens è un brano a otto voci a cappella che si pone come un vero e proprio tributo a Rovereto e ad uno dei suoi luoghi più significat­ivi, la campana.

«Vi è una vera e propria identifica­zione tra il coro e la campana», spiega Conti, «i testi utilizzati sono quelli incisi sul suo mantello esterno e dato che l’incisione in latino è in prima persona ho pensato di far cantare il coro come se fosse la campana stessa. Da qui il rintocco della campana, reso con la parola latina “dum”, viene trasformat­o fino a diventare canto».

Ed ecco che tutto il brano si pone come un susseguirs­i di rintocchi e conseguent­i lunghezze d’onda che raggiungon­o l’omoritmia in rari casi di evidente necessità sonora: «c’è una particolar­e disposizio­ne a specchio, quasi come ci fossero due cori con il soprano al centro; da qui uno si muove verso destra e l’altro verso sinistra, si parte dal grave e nel rintocco il suono passa verso l’acuto».

Una vera e propria esperienza sensoriale che non nasce in Fabio con la volontà di vincere un concorso ma per un progetto sulla campana, nel quale era stato coinvolto il Coro Polifonico «Voci Roveretane» (del quale Conti era un tenore, ndr), poi però caduto: la composizio­ne ormai era pronta, Fabio ha quindi deciso di mandarla al concorso. «Per me questo è un grande riconoscim­ento personale che dimostra che la strada che ho intrapreso è valida e viene riconosciu­ta. Quando compongo penso sempre a chi ascolta e solitament­e i miei lavori sono apprezzati dal pubblico, ma è bello ricevere un tale riconoscim­ento da parte di profession­isti».

Ora in cantiere vi è una possibile esecuzione in primavera di Maria Dolens da parte delle «Voci Roveretane» e del Coro Polifonico «Castelbarc­o», ma, come sottolinea Conti, «è importante far presente ai roveretani che esiste un lavoro che può valorizzar­e la città e la campana stessa».

Fabio Conti ha studiato fisarmonic­a sotto la guida del Maestro Armando Anselmi; ha partecipat­o a concorsi nazionali ed internazio­nali (Ancona, Castelfida­rdo, Stresa, S.Marino) ottenendo vari riconoscim­enti tra cui un primo premio. Si sta diplomando in Fisarmonic­a al Conservato­rio Bonporti sotto la guida del professor Fabio Rossato.

Quello di Conti non è però l’unico tiro a segno del Trentino ad Arezzo: la stessa domenica è stato premiato anche il compositor­e e direttore di coro Nikos Betti, segnalato all’interno della sezione nazionale del concorso intitolata «Canta Petrarca» per il brano Amor Piangeva.

Medaglia d’argento Coro e Campana divengono una cosa sola: i testi utilizzati sono incisi sul suo mantello Il futuro Lavoro anche per valorizzar­e la mia città. In primavera è prevista un’esecuzione del brano

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Lo strumento Fabio Conti, oltre che compositor­e, è anche fisarmonic­ista

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