«Incasso il colpo ma farò appello»
La reazione: «Evidentemente si tratta di un processo politico»
TRENTO «Per ora incasso il colpo, ma è scontato dire che farò appello, e che arriverò fino all’ultimo grado di giudizio se necessario, perché voglio dimostrare la mia innocenza e alla fine avrò ragione». È il commento a caldo dell’ex consigliera comunale Francesca Gerosa. Parole che pronuncia con la voce tremante, per la tensione, il dispiacere e la rabbia che la condanna le hanno provocato. «Sono profondamente amareggiata e avvilita» spiega, perché quella sentenza secondo l’ex consigliera è «inaspettata». «Evidentemente si tratta di un processo politico, perché da come si è svolto nel suo intero percorso sembrava quasi che le decisioni fossero già prese» continua Gerosa, che dice poi di sentirsi «schiacciata dal sistema» nonostante sottolinei di «continuare a credere nella giustizia».
Proprio per tale ragione l’ex consigliera comunale annuncia di voler continuare nei gradi di giudizio: «Sono sempre stata una persona corretta e continuerò a camminare a testa alta, come ho sempre fatto».
Di fronte alla sentenza di condanna a 8 mesi di reclusione emanata ieri dal giudice Enrico Borrelli, Gerosa dice di sentirsi anche «perplessa» dato che, come spiega, «mi hanno condannata per aver ricopiato correttamente i dati anagrafici di una manciata di per- sone alla presenza di un autenticatore» e che nel suo agire «non ci sono errori neanche formali». «Sono stata condannata per aver operato, senza alcun interesse personale visto che non ero candidata e nemmeno tesserata di alcun partito - prosegue l’ex consigliera comunale - nella piena legalità e trasparenza».
Ieri, dopo la sentenza, nessuno si era fatto sentire con l’ex consigliera, che in ogni caso sottolinea di «poter ancora guardare tutti negli occhi, camminando a testa alta», ricordando inoltre di aver avuto in tutta la vicenda «sempre una posizione molto marginale rispetto a quanto accaduto».