Corriere del Trentino

Contratto scuola «Solo i docenti senza aumento»

- T. Sc.

TRENTO Avviato ieri all’Apran il confronto sul rinnovo contrattua­le del personale docente. «Sono gli unici dipendenti pubblici esclusi dagli aumenti» lamenta il segretario della Uil scuola Pietro Di Fiore. «Perfino per i presidi si è acconsenti­to a un aumento del 3%, ma non per gli insegnanti». Se, però, a livello nazionale passerà l’aumento «Madia» di circa 85 euro, il Trentino non potrà che adeguarsi.

Questa Finanziari­a stanzia i soldi necessari agli scatti di anzianità degli insegnanti, congelati nel 2014 e nel 2015. Per alcuni docenti, la busta paga di ottobre conteneva una sorpresa: 100120 euro in più per 12 o anche 24 mensilità. «Qualche bel migliaio di euro — conferma Di Fiore — Si tratta, però, di mille dicenti su settemila, gli altri non hanno visto un solo euro in più e così sarà finché la giunta non capirà che è necessario adeguare i tabellari». Probabilme­nte il confronto provincial­e non darà grande esito, anche a causa di una contestata norma che subordina il rinnovo locale a quello nazionale, ma se gli insegnanti del resto d’Italia riceverann­o i famosi 85 euro in più al mese, Piazza Dante non potrà che adeguarsi, anche se scalerà l’anticipo di aumento del 2009.

Ieri, intanto, la giunta ha stanziato con varie delibere 23 milioni per la scuola. Tra le altre cose, si definiscon­o per l’anno scolastico 2016-17 i finanziame­nti ordinari alle istituzion­i scolastich­e per le spese di funzioname­nto, per le spese d’investimen­to e per il migliorame­nto dell’offerta formativa (fondo qualità). Viene anche quantifica­to un anticipo sul finanziame­nto dell’anno scolastico 2017/18 relativo al periodo settembre-dicembre 2017. Le somme vengono distribuit­e sulla base di parametri oggettivi che tengono conto dell’attività didattica delle scuole. Il modello è quello cosiddetto formula-based, che prevede una «quota per la didattica» e una «quota fondo qualità».

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