Voto anticipato: corsa a collegi e posti certi
I parlamentari uscenti cercheranno la conferma. Difficile lasciare il consiglio
TRENTO Governo tecnico, semitecnico, o politico, in molti pensano che in ogni caso sarà difficile evitare le urne in primavera. Se così sarà, a breve ripartirà la gara per i collegi senatoriali e i posti certi nelle liste per la Camera.
Se si andrà al voto anticipato, si può prevedere che i senatori uscenti — rimasti inalterati ruolo e indennità del Senato — chiederanno tutti la conferma: Franco Panizza a Trento, Vittorio Fravezzi a Rovereto. Facile però anche immaginare che si riaprirà la sfida interna al centrosinistra per evitare il collegio più difficile, quello della Valsugana. Difficilmente Giorgio Tonini vorrà sfidare di nuovo la sorte in un collegio che non ha bazzicato troppo in questi anni e che domenica non ha certo premiato la riforma nelle urne. Viceversa, nel centrodestra ci sarà la corsa per giocarsi le proprie carte in Valsugana. Improbabile, al momento, che un candidato del M5s possa spuntarla al Senato, ma tante cose potrebbero ancora cambiare, in primis la legge elettorale.
Schema analogo per la Camera: salvo sorprese, tutti gli uscenti (Lorenzo Dellai, Michele Nicoletti, Mauro Ottobre, Riccardo Fraccaro) cercheranno di tornare a Montecitorio. Quello con meno chance è Ottobre, la lista con una maggiore prospettiva di crescita è quella del M5s.
Il voto anticipato potrebbe mettere in difficoltà i possibili aspiranti deputati oggi in consiglio provinciale: Alessandro Olivi, Donata Borgonovo Re, Tiziano Mellarini, lo stesso Ugo Rossi in alcuni momenti — pare — tentato di cambiare aria nel 2018. Nel suo caso, le dimissioni anticipate produrrebbero la fine della legislatura. Facile infine prevedere il rinnovato entusiasmo di aspiranti parlamentari di Lega e M5s. Su tutto pesa l’incognita di una legge elettorale probabilmente proporzionale.
Senato Adesso si profila una nuova sfida per evitare la candidatura in Valsugana