Miola, muore schiacciato da un tronco
Germano Anesin era presidente della Coop di Miola. Anesi: «Ha fatto molto per la comunità»
Lo schiaccia un tronco e muore a 64 anni. La vittima ieri nei boschi sopra Miola di Piné è Germano Anesin.
TRENTO È rimasto schiacciato da un grosso tronco che aveva appena tagliato.
Tragedia nei boschi sopra Miola di Piné, ieri pomeriggio ha perso la vita un volto noto nella comunità pinetana, che ha scritto parte della vita politica e della cooperazione della valle, Germano Anesin, 64 anni di Miola. L’incidente si è consumato poco prima delle 13 in una zona boschiva vicina al paese. Anesin, presidente della Famiglia Cooperativa Altopiano di Piné (Miola), era partito da casa per fare la legna. Un lavoro che faceva sempre, chissà quante altre volte era uscito nei boschi per tagliare gli alberi, in quel fazzoletto di terra che conosceva bene. Ma ieri una tragica fatalità ha segnato il suo destino per sempre.
L’uomo, secondo una prima ricostruzione da parte dei carabinieri di Baselga di Piné, intervenuti sul posto per i rilievi, aveva tagliato una grossa pianta e la stava sezionando per poterla poi trasportare quando l’ultima parte dell’albero gli è ruzzolata addosso schiacciandolo. Anesin si trovava a valle della pianta e una porzione l’ha travolto e ucciso. È stato il genero, che, non vedendolo rientrare, allarmato, si era precipitato nel bosco, a trovare il suocero senza vita. L’allarme è stato immediato, ma purtroppo vano, per Germano Anesin non c’era niente da fare. È morto sul colpo. Rapidi, i tecnici del soccorso alpino, insieme ai vigili del fuoco, i sanitari del 118 e i carabinieri, hanno raggiunto il luogo dell’incidente e hanno recuperato il corpo senza vita di Anesin.
Una scomparsa improvvisa che ha colpito profondamente la famiglia dell’uomo e tutta la comunità pinetana dove Anesin era molto conosciuto e stimato. Con un passato in politica, era stato assessore all’artigianato tra il 2003 e il 2005, a fianco dell’allora sindaco Mauro Anesi, era candidato anche alle elezioni comunali del 2010 con la «Lista Civica Vivere Piné» sempre al fianco di Anesi. Ma il suo nome era legato soprattutto al mondo della cooperazione, presidente della Famiglia Cooperativa, era anche consigliere del consorzio Sait. «È stata una figura molto importante nel nostro mondo» spiega, addolorato, Giuseppe Fedrizzi, responsabile del settore Famiglie cooperative nella Federazione della cooperazione. «Era molto impegnato e ha sempre dimostrato un grande equilibrio anche nelle situazioni più difficili — spiega — una bellissima persona, capace. È stato un importante protagonista soprattutto dei servizi offerti alla comunità». È stata una sua intuizione anche il progetto sulla consegna dei farmaci «a domicilio», decisa dopo l’attivazione delle ricette telematiche, attraverso la Famiglia cooperativa in quei paesi piccoli, come Miola, dove non ci sono le farmacie. «Era una persona attiva» ricorda ancora.
La triste notizia ha raggiunto anche l’ex sindaco, presidente di Trentino Riscossioni e componente del Coni Nazionale, in queste ore a Helsinki, dove si stanno svolgendo le gare internazionali di pattinaggio. «L’ho saputo da poco — spiega al telefono — mi dispiace moltissimo. Era un amico, oltre che una figura importante per la comunità che ha dato moltissimo al paese e si è speso tanto per la cooperazione, ma ha contribuito anche moltissimo a portare avanti i progetti legati ai patti territoriali».
Poi il pensiero va alla moglie Gabriella e alle figlie Monica e Giulia, e a quell’incidente tanto assurdo quanto tragico. «Chiamerò la moglie appena possibile, queste sono cose che lasciano esterefatti — spiega — per come è accaduto questo incidente. Noi siamo gente di montagna e per noi è normale andare a fare la legna nel bosco, lo faccio sempre anche io. Non riesco a capacitarmi di come possa essere successo, lui era particolarmente meticolosa e attenta, è assurdo». Sono tutti sconvolti e increduli a Miola, c’è un intero paese che in queste ore si stringe attorno ai familiari di Germano, un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella comunità pinetana e che «lascerà un grandissimo vuoto» ricordano in paese.