Corriere del Trentino

«Alberto amava una macchinina blu Gabriele era così affettuoso con i figli»

Il ricordo di Martinelli. Endrizzi: «La sorella Elena giocava con noi, sempre disponibil­i»

- Erica Ferro

MEZZOCORON­A Una mamma e un papà, carrozzina o passeggino alla mano, a spasso per le vie della borgata con tre cani al seguito: due grossi alani e un esemplare di taglia più piccola, privo delle zampe posteriori ma capace ugualmente di muoversi grazie a un carrellino. A Mezzocoron­a tutti li ricordano così. Gabriele Sorrentino e Sara Failla erano «una coppia molto affiatata», sempre presenti per i loro figli, «una famiglia più che normale». Per questo nella cittadina rotaliana il turbamento è forte, impossibil­e da dire.

Fabio Martinelli, gestore del bar «Ai campetti», era in campagna quando ha scoperto che Sorrentino aveva ucciso i suoi figli più piccoli per poi togliersi la vita gettandosi nel vuoto da Sardagna. «Mi sono sentito svenire» racconta. Nonostante non fossero di Mezzocoron­a, ma vi si fossero trasferiti da Riva del Garda, li conosceva bene: «Durante l’estate venivano quasi ogni sera al bar a prendersi uno spritz, si era creato un rapporto di amicizia — ricorda — dicevo sempre a mia moglie che saremmo dovuti andarli a trovare a Trento». Al quartiere di Renzo Piano si erano trasferiti nel 2015, da quel momento le famiglie avevano perso contatto. Ci si perde di vista, come accade in questi casi. «Ma ho un ricordo strepitoso del bimbo più grande, Alberto, voleva sempre giocare con una macchinina blu».

Nel centro sportivo di Mezzocoron­a, di fronte ai campi da tennis a pochi passi dall’ingresso del caffè, ci sono i giochi dedicati ai più piccoli: «Con i suoi figli era dolcissimo, affettuoso — dice Martinelli di Sorrentino — quel che è successo è davvero impensabil­e». Quella che lui ha conosciuto e apprezzato, e che oggi non esiste più, era una famiglia «più che normale, tranquilli­ssima», con un bell’appartamen­to a pochi passi dal municipio e le consuetudi­ni che di ogni nucleo familiare si possono immaginare. «Sara faceva le salite al Monte parecchie volte, Gabriele era un tifoso della Roma e scherzavam­o spesso su questo» richiama alla memoria Martinelli.

La figlia più grande della coppia, Elena, oggi tredicenne, a Mezzocoron­a ha frequentat­o le scuole medie e giocato a pallavolo nella società Basilisco: «Ha giocato per una stagione e si è allenata un po’ più a lungo prima di dover abbandonar­e la pratica sportiva per problemi fisici — ricorda il presidente Massimo Endrizzi — una ragazza educatissi­ma, che in palestra veniva sempre molto volentieri». Come molti in paese, anche Endrizzi non riesce a credere a quanto accaduto: «I Sorrentino erano una coppia molto affiatata, sempre disponibil­i nell’aiutare la società quando si trattava di accompagna­re le ragazze in macchina alle partite — osserva — sono davvero allibito». Due genitori presenti, che anche durante il «Settembre rotaliano», quando Elena con le compagne di squadra dava una mano allo stand della società, l’accompagna­vano sempre e la venivano a prendere puntualmen­te. Una normalità difficile da immaginare oggi, una quotidiani­tà impossibil­e da recuperare.

La squadra di volley Una coppia affiata e con la loro auto accompagna­vano le ragazze alle partite

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy