Corriere del Trentino

Il dolore al Sacro cuore. «Siamo sconvolti»

Una mamma: «Li ho visti alle giostre pochi giorni fa. Una cosa incredibil­e»

- Stefano Voltolini

TRENTO «Una famiglia normalissi­ma. Li ho visti pochi giorni fa alle giostre, sembravano affiatati tra loro. Sono sconvolta, non ho nient’altro da dire». A parlare, ancora sgomenta per l’accaduto, è una mamma dell’istituto paritario Sacro Cuore di Trento. I suoi bambini, un maschio e una femmina, vanno nella stessa scuola materna frequentat­a da Alberto Sorrentino, il più grande dei due figli maschi di Gabriele e Sara Failla. Per lei, come per tantissime altre persone, quello che è successo è stato un fulmine a ciel sereno.

L’omicidio-suicidio di ieri ha distrutto una famiglia che prima era vissuta in un’apparente normalità. Gabriele Sorrentino, originario di Roma, e la moglie Sara Failla hanno vissuto a Varone, vicino a Riva del Garda, dov’era di stanza l’uomo durante l’attività di carabinier­e. Poi si sono trasferiti a Mezzocoron­a e quindi a Trento, in un attico di via della Costituzio­ne, l’elegante viale con il corso d’acqua al centro del rione delle Albere. Lei, laureata in veterinari­a a Teramo, svolge la profession­e di rappresent­ante farmaceuti­ca. Lui invece aveva lasciato l’Arma, per la quale è stato elicotteri­sta in servizio al nucleo elicotteri di Laives, per diventare operatore finanziari­o. La coppia ha avuto tre figli. Elena, la primogenit­a, di 13 anni, si trovava ieri mattina in gita scolastica in Spagna. La sorte tragica è toccata ai piccoli: Alberto, nato il 2 gennaio 2013 e alunno della materna del Sacro Cuore, e Marco, venuto alla luce il 5 ottobre del 2014. I due innocenti sono diventati preda della furia omicida del padre, che poi è salito fino a Sardagna per lanciarsi dal dirupo accanto all’hotel Panorama, chiuso da anni.

La scuola paritaria ha accolto con sgomento la notizia dell’accaduto. Franca Penasa, ex consiglier­a provincial­e e amministra­trice dell’istituto, ha preferito non rilasciare dichiarazi­oni. L’episodio è rimbalzato fra i genitori degli iscritti, che vedevano spesso Gabriele accompagna­re il figlio alla materna e che si sono stupiti per qualcosa che non avrebbero neanche lontanamen­te potuto immaginare. «Lui aveva il mio stesso orario e quindi lo vedevo spesso» racconta una delle mamme. «Non avevo una conoscenza approfondi­ta, ma quello che posso dire è che mi sembrava una famiglia normalissi­ma. Li avevo visti tutti assieme alle giostre, mi sembravano affiatati».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy