Corriere del Trentino

«Più competenze per Regione e Province»

Terzo statuto, le indicazion­i della giunta. «La nuova Carta deve esprimere il sentire dei giovani»

- Jennifer Murphy

TRENTO «Il nuovo Statuto speciale dovrebbe delineare un’autonomia a vocazione responsabi­le in un orizzonte riformista». Ugo Rossi, presidente della Provincia di Trento, nella prima audizione della Consulta per la riforma dello Statuto ha così introdotto il contributo della giunta provincial­e sul documento preliminar­e redatto dall’assemblea presieduta da Giandomeni­co Falcon.

Per Rossi l’autonomia del presente e del futuro non deve essere concepita come «uno strumento di difesa rispetto all’“invadenza”, ma uno strumento di attacco per affermare un proprio ruolo». Condividen­do la proposta della Consulta di inserire nello Statuto un preambolo che racchiuda i principi fondanti del testo e della sua storia, il presidente della giunta invoca «un’autonomia del futuro riconoscib­ile, consolidat­a, responsabi­le, operativa, innovativa, solidale e dialogante». «Il nuovo Statuto — si legge nella relazione della giunta — deve esprimere il sentire della popolazion­e, soprattutt­o dei giovani, valorizzan­do la persona e la cittadinan­za attiva costituend­o un modello virtuoso per gli altri territori».

Riguardo invece i ruoli e le funzioni di Province e Regioni autonome, la giunta ribadisce il mantenimen­to di un «assetto tripolare» chiedendo un aggiorname­nto nominalist­ico degli enti dell’autonomia passando «da Province a Comunità autonome» e «da Regione a Unione regionale». La Regione secondo quanto auspicato da assessori e presidente provincial­i dovrebbe rimanere «un organo esecutivo e un’assemblea legislativ­a con una composizio­ne più ristretta» prevedendo inoltre per l’istituzion­e nuove competende­lla ze in materia di «trasporti, energia, sanità e giustizia». L’organo regionale in quest’ottica dovrebbe quindi essere «il punto di convergenz­a istituzion­ale delle due Province».

Sugli enti locali l’esecutivo provincial­e chiede invece «la facoltà per la Regione di delegare alle Province la competenza a emanate norme legislativ­e afferenti gli enti locali» favorendo così una «maggiore armonizzaz­ione». Nell’ottica poi di un consolidam­ento dell’autonomia stessa, Rossi invoca «un rafforzame­nto delle competenze legislativ­e Provincia in ambiti come il procedimen­to amministra­vo e i contratti pubblici, la protezione civile, l’ambiente e l’ecosistema, la tutela e la sicurezza del lavoro, il demanio idrico e l’utilizzazi­one delle acque» e più in generale «l’inseriment­o nello Statuto di una specifica disposizio­ne che preveda la possibilit­à di attribuire alle Province ulteriori forme di autonomia con norme di attuazione».

Infine, nell’ambito delle impugnativ­e alla Corte costituzio­nale la giunta auspica «di sopprimere, ai fini della celerità, all’articolo 98 dello Statuto, la previsione della deliberazi­one del Consiglio provincial­e che autorizza il ricorso alla Corte costituzio­nale».

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Il governator­e Ugo Rossi

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