«Più competenze per Regione e Province»
Terzo statuto, le indicazioni della giunta. «La nuova Carta deve esprimere il sentire dei giovani»
TRENTO «Il nuovo Statuto speciale dovrebbe delineare un’autonomia a vocazione responsabile in un orizzonte riformista». Ugo Rossi, presidente della Provincia di Trento, nella prima audizione della Consulta per la riforma dello Statuto ha così introdotto il contributo della giunta provinciale sul documento preliminare redatto dall’assemblea presieduta da Giandomenico Falcon.
Per Rossi l’autonomia del presente e del futuro non deve essere concepita come «uno strumento di difesa rispetto all’“invadenza”, ma uno strumento di attacco per affermare un proprio ruolo». Condividendo la proposta della Consulta di inserire nello Statuto un preambolo che racchiuda i principi fondanti del testo e della sua storia, il presidente della giunta invoca «un’autonomia del futuro riconoscibile, consolidata, responsabile, operativa, innovativa, solidale e dialogante». «Il nuovo Statuto — si legge nella relazione della giunta — deve esprimere il sentire della popolazione, soprattutto dei giovani, valorizzando la persona e la cittadinanza attiva costituendo un modello virtuoso per gli altri territori».
Riguardo invece i ruoli e le funzioni di Province e Regioni autonome, la giunta ribadisce il mantenimento di un «assetto tripolare» chiedendo un aggiornamento nominalistico degli enti dell’autonomia passando «da Province a Comunità autonome» e «da Regione a Unione regionale». La Regione secondo quanto auspicato da assessori e presidente provinciali dovrebbe rimanere «un organo esecutivo e un’assemblea legislativa con una composizione più ristretta» prevedendo inoltre per l’istituzione nuove competendella ze in materia di «trasporti, energia, sanità e giustizia». L’organo regionale in quest’ottica dovrebbe quindi essere «il punto di convergenza istituzionale delle due Province».
Sugli enti locali l’esecutivo provinciale chiede invece «la facoltà per la Regione di delegare alle Province la competenza a emanate norme legislative afferenti gli enti locali» favorendo così una «maggiore armonizzazione». Nell’ottica poi di un consolidamento dell’autonomia stessa, Rossi invoca «un rafforzamento delle competenze legislative Provincia in ambiti come il procedimento amministravo e i contratti pubblici, la protezione civile, l’ambiente e l’ecosistema, la tutela e la sicurezza del lavoro, il demanio idrico e l’utilizzazione delle acque» e più in generale «l’inserimento nello Statuto di una specifica disposizione che preveda la possibilità di attribuire alle Province ulteriori forme di autonomia con norme di attuazione».
Infine, nell’ambito delle impugnative alla Corte costituzionale la giunta auspica «di sopprimere, ai fini della celerità, all’articolo 98 dello Statuto, la previsione della deliberazione del Consiglio provinciale che autorizza il ricorso alla Corte costituzionale».