Palazzo Poste, si accelera per lo «shopping center»
Diventa operativo l’accordo preliminare del 2015 tra Comune, Poste italiane e Provincia Biasioli: «Passaggio fondamentale». Stipulata una fideiussione da oltre 260.000 euro»
TRENTO Il progetto di riqualificazione del Palazzo delle Poste, da anni sul tavolo dei vertici di Palazzo Thun, ha vissuto quello che il vicesindaco Paolo Biasioli definisce «un passaggio fondamentale». L’amministrazione comunale e la società di Poste italiane Europa Gestioni Immobiliari, proprietaria dell’immobile, hanno firmato la convenzione che rende operativo l’accordo preliminare pubblico-privato formalizzato alla fine del 2015 anche con la Provincia.
Non si tratta dell’avvio dei lavori, certo, ma di un’operazione che «sancisce definitivamente — sempre secondo Biasioli — la volontà di Egi di andare avanti con il progetto e investire nell’iniziativa».
A favore del Comune, infatti, la società dell’amministratore delegato Alberto Panfilo ha firmato una fideiussione di 261.800 euro per il rifacimento delle pavimentazioni stradali di via Mantova e via Santa Trinità, pari al cento per cento del valore dell’intervento. Insomma, chiosa Biasioli, «mentre prima la volontà era dimostrata solo dalle firme, ora lo è anche dalle risorse».
Per il vicesindaco parlare di tempistiche è ancora prematuro. Prima, infatti, occorre un ultimo, fondamentale, passaggio, ovvero «trovare la condivisone sul progetto di riqualificazione con la Soprintendenza per i beni culturali, il cui parere è vincolante» anche se, su questo aspetto, il Comune «si sente tutelato». Solo in seguito a un eventuale accordo fra le parti si potrà parlare di tempi: «Noi passiamo, la città resta — sottolinea tuttavia Biasioli — non è un anno in più a fare la differenza, quanto la qualità della risposta».
Con la firma della convenzione Europa Gestione Immobiliari si impegna a recuperare e valorizzare l’edificio storico progettato da Angiolo Mazzoni nel 1929, che nei suoi 7.314 metri quadrati di superficie lorda ospiterà funzioni miste: dopo i passaggi in consiglio comunale e attraverso la giunta provinciale, infatti, era stata approvata la variante urbanistica che prevedeva il restauro dell’immobile con una destinazione mista a commercio, residenza e servizi, mantenendo l’ufficio postale (con un contratto d’affitto di 12 anni) ma prevedendo anche altre funzioni come spazi pubblici e uffici privati.
Il piano terra, il mezzanino e il primo piano saranno infatti destinati a negozi, bar, ristorante e uffici mentre la residenza (14 appartamenti con una superficie minima netta di 80 metri quadrati e un posto auto per ogni abitazione) sarà consentita solo al secondo piano e nel sottotetto il cui sfruttamento (con un aumento della superficie utile di circa 800 metri quadrati) sarà possibile solo in seguito alla valutazione favorevole della Soprintendenza.
I 150 metri quadrati del mezzanino saranno ceduti al Comune in comodato gratuito per 12 anni: «Fra le varie ipotesi d’uso, l’insediamento di una sala per la circoscrizione, dei servizi medici, degli uffici per liberare il Comune dal peso di un eventuale affitto — elenca Biasioli — si tratterà a ogni modo di attività di servizio».
«Non nascondo che la volontà di portare avanti un’operazione che può valere circa 30 milioni mi pare un’ottima notizia — conclude l’assessore all’urbanistica — senza contare la possibilità di rendere più attrattiva una zona che si trova a meno di cento metri in linea d’aria dal Duomo e che potrebbe entrare negli itinerari dei turisti con il palazzo del suo colore originario, l’azzurro».