Partita della vita per il governatore della Val di Sole
Il risultato della partita che sta giocando Ugo Rossi sul campo delle Funivie Folgarida Marilleva sarà determinante per il suo futuro politico e per quello del fedelissimo Carlo Daldoss. È una partita che i due giocano «in casa», di quelle che non si possono perdere se non si vogliono perdere anche i voti delle proprie roccaforti. Presidente e assessore di incontri sul territorio per cercare di fare in modo che il carosello rimanesse in mani trentine ne hanno fatti a profusione, ma invano. Poche manifestazioni d’interesse e pochi soldi, troppo pochi. Madonna di Campiglio la sua parte si è detta disposta a farla, se non altro per evitare di farsi accerchiare dai competitor transalpini, ma non sembra disposta a investire più di 16 milioni, quelli che crede valga la vicina società. Dopo il «gran rifiuto» di Isa e Finanziaria Trentina a garantire i 10 milioni in più necessari per sedersi al tavolo, ieri all’apertura delle buste non c’era nemmeno un’offerta trentina. La provvisoria vittoria di una società non certo conosciutissima nel mondo degli impianti a fune e del turismo invernale segna per Rossi un grado di allarme «alfa». La paura, però, si dice faccia novanta e il rischio di consegnare l’economia di una valle nelle mani di un’iniziativa apparentemente solo finanziaria potrebbe rivelarsi uno strumento di persuasione forte nelle mani di Rossi. Difficilmente, però, lo sarà tanto da convincere i partner di governo, Pd in testa, a fare ciò che chiede Campiglio: ottenere da Trentino Sviluppo — ammesso sia possibile da un punto di vista normativo — i 15 milioni che ora, dopo il rilancio, servono per tornare in partita. Sullo sfondo anche un’ultima ipotesi: un’alleanza obtorto
collo proprio con i francesi contro cui, fino a ieri, si affilavano le lame.