Dubois atteso al Comunale con i suoi sette peccati capitali
«Non un provocatore, piuttosto un esploratore ardito dell’animo umano». Così è stato definito Olivier Dubois, che sul palco di Bolzano danza ha già portato la sua Tragédie corale nel 2013, e l’altro suo spettacolo di forte impatto Le mèmoires d’un seigneur nel 2015, questa volta sulla solitudine del potere, ma anche del singolo uomo. Il geniale coreografo francese, classe 1972, è atteso ancora una volta per una prima assoluta a Bolzano. Oggi e domani alle 18 nella sala prove del Teatro Comunale presenterà il suo nuovo lavoro 7x Rien pensato espressamente per un pubblico senza limite di età, quindi adatto anche ai bambini. I sette peccati capitali a cui si ispira diventano l’occasione per il coreografo di impostare un discorso sul libero arbitrio, piuttosto che sull’aspetto religioso della materia. «Sette volte niente», come recita la traduzione del titolo della creazione di Dubois, interpretata da tre danzatori della sua compagnia Ballet du Nord, lascia invece intendere l’approccio critico dell’autore rispetto alla morale cattolica e allude forse alla necessità di liberarsi dei sensi di colpa che ci attanagliano.
Altro appuntamento di rilievo del festival, quello di questa sera con un’altra acclamata coreografa della danza contemporanea, per la prima volta presente a Bolzano. Anna Teresa De Keersmaeker presenterà alle 21 nella Sala grande del Comunale il lavoro A Love Supreme dedicato alla musica di un grande jazzista come John Coltrane e creato nel 2005 insieme a Salva Sanches per la loro compagnia Rosas. L’indagine privilegiata dalla coreografa belga è sempre stata sul rapporto della danza con la musica, risolto in questo lavoro attraverso complesse coreografie per quattro danzatori che riprendono la struttura musicale del jazz, quindi tra schemi di base quasi matematici e improvvisazione, e ognuno impersona uno strumento del quartetto che registrò nel 1964 il mitico album originario, quindi il sassofono di Coltrane, il contrabbasso di Jimmy Garrison, la batteria di Elvin Jones e il piano di McCoy Tyner.