Folgarida: alleanza quasi pronta
Provincia e privati limano l’accordo. Domani seduta straordinaria di giunta
Entro le 12 di mercoledì 2 agosto i soggetti interessati all’acquisto delle Funivie Folgarida Marilleva dovranno depositare le offerte migliorative. Tra i nomi che potrebbero far parte della cordata ci sono Funivie Madonna di Campiglio, Finanziaria Trentina, Isa, Itas anche Mediocredito, per finire con i piccoli azionisti di Ffm. La base dell’offerta è di 30,8 milioni di euro. La Provincia potrebbe riunirsi domani per deliberare il ricorso a risorse pubbliche.
TRENTO È un fine settimana di scambi febbrili fra pubblico e soggetti privati, per trovare una soluzione sulla partita Funivie Folgarida Marilleva. Il percorso si va definendo, con una pluralità di soggetti che potrebbero far parte della cordata, da Funivie Madonna di Campiglio a Finanziaria Trentina, passando per Isa, Itas e pure Mediocredito, per finire con i piccoli azionisti di Ffm. Tira le fila il governatore Ugo Rossi, con il «braccio armato» Trentino sviluppo. Probabile una riunione di giunta domani per deliberare il ricorso a risorse pubbliche, dato che si tratta di somme cospicue.
La corsa contro il tempo è alle battute finali: lo scorso 25 luglio la procedura competitiva ha visto la vittoria di un soggetto ancora non meglio precisato contro Compagnie Des Alpes, grazie a un rilancio che ha fatto arrivare il prezzo a 27,98 milioni di euro (mentre la base d’asta era di 26). Il bando redatto dal curatore fallimentare di Aeroterminal Luca Mandrioli prevede però la possibilità di rilancio. Entro le 12 di mercoledì 2 agosto i soggetti interessati dovranno depositare le offerte migliorative, ex articolo 107 della legge fallimentare, vale a dire con un’aggiunta del 10% rispetto ai 27,98, quindi 30,8 milioni. Se ci sarà almeno un’offerta migliorativa, il giorno successivo, giovedì 3 alle 11, nello studio del notaio di Trento Alfredo Dondi, si svolgerà una «gara informale» fra l’aggiudicatario della gara e gli offerenti del rilancio, «a partire dalla maggiore delle offerte economiche migliorative, con rilanci minimi di 100.000 euro, ciascuno da effettuarsi entro tre minuti dall’inizio della gara, ovvero dal rilancio precedente».
Poi finalmente si sarà il nome dell’azionista di maggioranza di Ffm. La società funiviaria è controllata da «Valli di sole Pejo e Rabbi» con il 56%. In vendita un pacchetto che contiene il 69% di Valli, più un altro 5,34% di azioni ordinarie Ffm (e un 2,55% di privilegiate). La vendita è l’ultima fase del riassetto di Ffm, dopo il crac Aeroterminal che ha rischiato di portare la società al fallimento. La vendita delle azioni di Valli servirà a remunerare i creditori — banche, ma sempre di più anche società di recupero crediti — del fallimento Aeroterminal stesso. Perché la partita è stata presa «sottogamba» dai player locali? In realtà all’operazione era interessata la società Funivie Madonna di Campiglio assieme a Finanziaria Trentina, cordata che credeva andasse deserta anche la seconda gara (ritenuta ad importi ancora troppo alti), ma così non è stato. Si sono presentati i francesi e un soggetto finanziario misterioso. E alla fine è prevalso quest’ultimo.
Valutazioni di tipo politico stanno spingendo a creare una cordata ad hoc per il rilancio. Se Funivie Campiglio arriverà a mettere sul piatto fino a 20 milioni di euro per il rilancio, pretenderà di avere il 51% della società veicolo e il controllo di Ffm, a fine partita. Ma gli osservatori ritengono la questione più complessa e soprattutto più onerosa, dato che la trentina di milioni è necessaria per vincere la gara, ma ne servono altrettanti per gestire la società (rastrellando quote per arrivare ai due terzi del capitale).
A quanto pare il pressing politico verso le finanziarie locali è cresciuto molto in queste ultime ore, per cui, a denti stretti, è probabile che nella partita entreranno in molti, Finanziaria Trentina, Isa, Itas, Mediocredito e piccoli azionisti Ffm. Per loro c’è un problema innanzitutto di tempi: difficile deliberare investimenti milionari in un week-end di fine luglio, son cose che si dovrebbero ponderare di più. Ma in tutta evidenza tempo non ce n’è e l’idea di lasciare andare le cose come stanno non è contemplata. L’architettura con Trentino sviluppo protagonista, dovrà essere deliberata in giunta, altro passaggio spinoso sul fronte politico. Con la quasi certezza che tutta l’operazione abbia fatto lievitare il valore delle azioni, cosicché l’aggiudicatario del 25 luglio avrà comunque «fatto bingo», dato il suo probabile ruolo, ulteriore, di creditore.