PalaTrento, arriva lo sponsor Bando definito
Domani Uez lo presenterà in giunta. Il vincitore entro settembre. Il nodo tariffe
Ultimo atto prima della pausa estiva: la giunta comunale domani darà il via libera all’atteso bando per trovare uno sponsor al palasport di via Ghiaie. A presentare il documento sarà l’assessore Tiziano Uez. Il bando parte da una base d’asta di 100.000 euro anche se la speranza è quella di raggiungere il doppio. Avrà una durata di cinque anni e partirà il 1° gennaio 2018.
TRENTO Dopo gli annunci, l’accelerata. Domani, prima della pausa estiva, la giunta comunale darà il via libera all’atteso bando per trovare una sponsorizzazione al palasport di via Ghiaie. Non siamo di fronte a una rivoluzione epocale, ma un fatto è sicuro: si viene a mettere la parola fine sotto una vicenda che a corrente alterna, per diciassette anni, ha accompagnato i dibattiti politici all’interno di Palazzo Thun.
L’assessore Tiziano Uez, regista dell’intera operazione, evitando di entrare nel dettaglio rimandando l’approfondimento al dopo-giunta, conferma: «Adesso ci siamo, lunedì (domani per chi legge) daremo il via libera all’operazione nella quale credo molto». Non che l’idea del bando potesse rischiare di rimanere ancora avvolta nelle nebbie delle buone intenzioni, ma con l’estate di mezzo la paura di un ulteriore rallentamento non era da scartare. Invece, nessun contrattempo, avanti tutta.
Il bando, una decina di pagine con tutta una serie di allegati, parte da una base d’asta di 100.000 euro, anche se la speranza è di raggiungere almeno il doppio. Avrà una durata di cinque anni e partirà dal primo gennaio 2018. Entro settembre, il Comune conta di poter avere il vincitore al quale spetterà anche il compito di rimuovere gli attuali pannelli pubblicitari per poi sistemare il proprio marchio. La scritta principale potrà avere un’estensione massima di 18 metri (lunghezza) per tre (altezza). Allo sponsor andranno in totale dodici spazi esterni, mentre nell’ interno il Comune manterrà i rapporti — più che ottimi fa sapere Uez — con Aquila e Diatec. Per quanto concerne il nome, potrà essere anticipato da «Pala…» o «Arena…». Per evitare poi brutte sorprese, l’amministrazione nel bando ha inserito anche una cauzione con la quale vuole coprirsi le spalle, una mossa che consentirà già in sede di gara di fare una preselezione delle imprese interessate.
Uez, più che ai dettagli tecnici, pone l’accento sulla scelta che sta alla base di un simile bando: «Ciò che mi ha portato a spingere in tale direzione — afferma — è un concetto basilare per chi amministra oggi un ente pubblico: come incrementare le entrate. Senza voler usare toni drammatici, il Comune deve cercare di incamerare risorse fresche. C’è la leva tariffaria e ci sono le sponsorizzazioni che possono essere fondamentali. Peccato che si siano buttati via diciassette anni prima di mettere mano al PalaTrento». Il passato, però, è alle spalle. Adesso c’è un presente tutto da scrivere: «In fatto di sponsor — spiega Uez — stiamo per chiudere ad esempio il bando per l’installazione di dieci defibrillatori in città. Qui, prevediamo di raccogliere oltre 20.000 euro».
Ma perché un’azienda dovrebbe mettere il proprio nome sul palasport della città? «Perché volley e basket la prossima stagione avranno una grande visibilità in Italia e all’estero. Se oggi possiamo pubblicare un simile bando è grazie alla forza e al lavoro di Dolomiti Energia e Trentino volley. Due realtà così importanti in Italia le può contare solo Milano» puntualizza l’assessore. L’interesse attorno al bando non manca. In città se sta parlando da tempo. Uez preferisce glissare: «Posso però dire che l’interesse è una buona cosa».
Sponsor a parte, l’assessore si sofferma anche sulle tariffe, da sempre tema contraddittorio e ricco di polemiche: «Attenzione, semmai non si andrà a colpire in maniera indiscriminata i cittadini. Dobbiamo però aprire un ragionamento su alcune situazioni. Un esempio? La tariffa oraria delle corsie per il nuoto. Noi facciamo pagare un euro e 90 centesimi, ci sono realtà vicine, come Pergine e Rovereto, dove il costo per le società è molto più alto. Bisogna cercare quindi di correggere il tiro evitando pericolosi squilibri».