Folgarida, via libera in giunta Trentino sviluppo sarà garante
L’agenzia provinciale cederà poi il testimone. Azionisti di minoranza: «Nessun accordo»
Mancano solo poche ore per definire il futuro delle funivie Folgarida Marilleva. Ieri la giunta si è riunita in mattinata e nel pomeriggio.
Lo schema per l’offerta prevederebbe una partecipazione diretta all’asta da parte di Funivie Campiglio con la garanzia di Trentino Sviluppo.
TRENTO Sono ore decisive per il futuro di Folgarida Marilleva Spa. Scadono infatti domani alle 12 i termini per la presentazione di offerte migliorative a quella da 27,98 milioni di euro con cui lo scorso 25 luglio un gruppo di investitori si è provvisoriamente aggiudicato il 69% della società. L’incremento dovrà essere superiore del 10%, ossia 30,8 milioni e se almeno un soggetto si farà avanti, giovedì alle 11 si svolgerà una gara informale nello studio del notaio di Trento Alfredo Dondi.
I tempi stretti hanno costretto ieri la giunta provinciale a un lavoro straordinario e molto intenso. La squadra di governo del presidente Ugo Rossi si è infatti riunita nel corso della mattinata per discutere dell’ingresso della Provincia nella partita, proseguendo i lavori nel pomeriggio. Sul tavolo c’erano la quota di partecipazione pubblica, la modalità attraverso cui Piazza Dante darà battaglia e cosa accadrà dopo l’aggiudicazione dell’asta, ammesso che si riesca a centrare l’obiettivo.
Lo schema per l’offerta prevederebbe la partecipazione diretta all’asta di Funivie Madonna di Campiglio, chiamata a mettere sul tavolo l’intera quota necessaria al rilancio minimo. Ma la società non sarà lasciata da sola. Dietro, a coprire le spalle, dovrebbe intervenire Trentino Sviluppo: Funivie Madonna di Campiglio rappresenterebbe il partner industriale dell’operazione mentre l’agenzia provinciale quello finanziario.
Trentino Sviluppo sarebbe infatti chiamata a fare da garante per una parte cospicua dell’investimento, anche se sulle cifre precise ieri è calato il massimo riserbo. Il governatore ha infatti mantenuto una posizione estremamente cauta sulla vicenda, e lo stesso ha imposto sia agli altri componenti dell’esecutivo sia ai possibili partner. Trentino Sviluppo non dovrebbe infatti essere che un tramite per un’operazione successiva nella quale dovrebbero essere coinvolti diversi soggetti: Itas, Isa, Finanziaria Trentina e Mediocredito. Queste stesse società, però, si sarebbero attivate per coinvolgerne altre. L’agenzia di sviluppo della Provincia dovrebbe infatti cedere il passo ai privati, e per questa seconda fase i tempi non sarebbero poi tanto stretti essendoci tempo fino a settembre per completare il pagamento.
Al momento i soggetti contattati per la fase post-asta sarebbero interessati all’operazione ma solo a fronte di due condizioni: la prima, imprescindibile, è l’aggiudicazione stessa dell’asta; la seconda è la presentazione di un piano industriale capace di convincerli. L’atto è un elemento inderogabile, perché solo a fronte di esso i rispettivi consigli di amministrazione potrebbero valutare la fattibilità dell’operazione, il rispetto delle norme imposte e quindi l’eventuale via libera.
Il passaggio di consegne potrebbe a quel punto avvenire secondo due modalità. Uno potrebbe essere rappresentato dalla cessione di quote da parte di Trentino Sviluppo, l’altro l’emissione di prestiti obbligazionari con rimborsi a lunga scadenza, nell’ordine ad esempio dei dieci anni.
Nulla intanto si sarebbe ancora mosso in relazione alle quote detenute dai soci di minoranza. Ieri gli azionisti di minoranza di Valli di Sole, Pejo e Rabbi Spa e di Funivie Folgarida e Marilleva Spa hanno ricordato attraverso il loro avvocato Roberto Zoller di aver «manifestato da tempo la volontà di vendere il loro pacchetto, in entrambe le società, in modo unitario». Negli ultimi mesi i soci, che detengono il 25,43% delle azioni di Valli, ‘8,1% delle ordinarie di Funivie e il 3,2% delle privilegiate di Funivie, «hanno aperto dei contatti con più soggetti interessati, ma non hanno ancora chiuso alcun accordo». «Attendono con interesse l’esito dell’asta — continua l’avvocato — e sono oggi più di prima disponibili a valutare ogni offert e proposta». Infine Zoller sottolinea che i suoi assistiti «non intendono permettere a nessuno di lucrare su notizie false che riguardano la loro posizione, tanto meno per alterare l’esito della gara in corso».
I soci Vogliamo vendere le quote in modo unitario Oggi più di prima interessati alla cessione