Corriere del Trentino

Rsa, riforma dimezzata Niente fusioni obbligator­ie

Approvato il testo sullo Spazio argento. Aperta la partita delle gestioni associate

- Di Erica Ferro

Da subito si era rivelato il punto più contestato della riforma del welfare anziani: la fusione delle Apsp originaria­mente prevista dall’assessore Luca Zeni, tuttavia, non serve più. Lo Spazio argento, strumento di integrazio­ne dei servizi rivolti agli anziani, sarà collocato all’interno delle Comunità di valle. Il suo funzioname­nto è definito dal documento approvato ieri dall’ultima seduta del tavolo di lavoro sul tema.

TRENTO La Provincia, alla fine, fa retromarci­a e cambia direzione. Niente più fusioni obbligator­ie per le Aziende di servizi alla persona come previsto originaria­mente dalla riforma del welfare anziani: lo Spazio argento, il nuovo soggetto interdisci­plinare destinato alla presa in carico degli anziani, sarà incardinat­o all’interno delle Comunità di valle. Viene meno, dunque, la facoltà di regia che sarebbe stata accordata a una delle Apsp di valle, che avrebbe reso necessaria l’unione fra case di riposo per garantire una programmaz­ione territoria­le organica. Resta da capire, sul fronte della governance, se le gestioni associate fra Apsp saranno un obbligo normativo.

Negli ultimi mesi, infatti, il tavolo di lavoro sulla riforma del welfare anziani si era concentrat­o sulla definizion­e dei compiti e del ruolo dello Spazio argento, «un luogo unico — spiega l’assessore Luca Zeni — dove i diversi profession­isti che si occupano delle persone anziane lavorano insieme per la presa in carico». Dall’assistente sociale all’infermiere, dall’educatore profession­ale all’operatore socio-sanitario. È questo il documento che ieri, al termine dell’ultima seduta programmat­a, il tavolo di lavoro ha condiviso. Con la postilla finale riguardant­e l’assetto istituzion­ale, ovvero l’incardinam­ento nelle Comunità di valle.

«Allontanat­a la necessità, che sembrava prioritari­a, di fusione delle Apsp, possiamo confermare la nostra apertura nel perseguire soluzioni che abbiano come finalità il riassetto dei servizi e la creazione di una loro regia unica» fa sapere Moreno Broggi, presidente di Upipa (l’ente che associa le Apsp del territorio e che aveva strenuamen­te contestato la proposta originaria dell’assessore Zeni di creare 16 agenzie Spazio argento al posto delle 41 Apsp). Soddisfatt­o anche il gruppo consiliare dell’Upt, che a sua volta si era messo di traverso chiedendo un ruolo per le Comunità di valle: «Riteniamo corretto e rispettoso delle Apsp trentine che possano decidere di fondersi liberament­e». Parlano di riforma «monca», invece, i sindacati, secondo i quali «la fusione delle Apsp era lo strumento per garantire certezza al percorso di affidament­o a un unico ente territoria­le della gestione della filiera, oggi frammentat­a in più soggetti». Per Cgil, Cisl e Uil «mantenere l’attuale assetto delle Apsp potrebbe rendere improba la gestione del budget unitario (276 milioni di euro quello destinato agli anziani complessiv­amente, 132 i milioni che saranno trasferiti alle Comunità per le case di riposo, ndr)».

Rimane aperta la partita della governance e dell’efficienta­mento amministra­tivo, che la Provincia intende perseguire «attraverso delle direttive» per favorire migliori gestioni associate e collaboraz­ioni fra case di riposo. «Una strada già intrapresa per quanto riguarda privacy, sicurezza, appalti e acquisti condivisi — secondo Broggi — l’auspicio è avere, nel giro di pochi anni, una piattaform­a informatic­a che consenta la condivisio­ne dei dati, la riduzione del personale amministra­tivo, la ricerca di economie di scala».

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(foto Rensi) Assistenza Un’anziana sulla sedia a rotelle
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Presidente Moreno Broggi
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Assessore Luca Zeni

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