Il dolore dello zio «La convivenza era già fissata»
Il dolore dello zio-assessore: «Quando hanno segnalato spari a casa mia sono corso subito»
Il drammatico racconto di Ivo Stanca, assessore di Tenno e zio di Mattia: «A ottobre avrebbero dovuto andare a convivere. È stato un pugno nello stomaco».
TRENTO La voce si strozza. Ivo Stanga si ferma un istante, riprende fiato. Nelle orecchie c’è ancora il suono del cercapersone del nipote Michele, anche lui vigile del fuoco volontario a Tenno. Quella conversazione di pochi istanti è ancora impressa nella mente. «Chiamo in stazione per vedere se hanno bisogno», dice Michele. «È casa tua, hanno segnalato degli spari», rispondono dall’altro capo del telefono. «Abbiamo pensato a una rapina finita male e siamo corsi lì in quarta, dando indicazioni ai vigili sui varchi giusti per entrare in casa e sfondare la porta», racconta Stanga. Nemmeno il tempo di capire cosa stesse accadendo che decidono di lasciare l’ufficio dell’azienda di costruzioni, dove lavorano insieme. «Una corsa disperata con il furgone, pensando a mille cose, ai miei due figli e mia moglie che vivono lì accanto». Infine l’epilogo, la notizia del femminicidio di Alba Chiara Baroni e il suicidio di Mattia. «Non riusciamo a trovare il senso — ripete lo zio Ivo — Era un amore importante, fatto di progetti seri e la convivenza in arrivo, a ottobre».
Assessore con delega all’agricoltura nel Comune di Tenno, titolare dell’omonima impresa di costruzioni con il fratello Lucio, papà di Mattia, Ivo Stanga ha trascorso il pomeriggio cercando di capire, dividendosi tra il ruolo istituzionale e quello familiare. «Abbiamo chiesto con insistenza la dinamica, ma sappiamo che serve tempo e attenderemo perché abbiamo bisogno di capire». Una necessità condivisa, per trovare l’origine di un groviglio invisibile sino a ieri. Mattia Stanga, 24 anni, e la sua fidanzata Alba Chiara Baroni, 22, agli occhi dei familiari erano in una fase di evoluzione positiva della relazione.
«Mattia era un ragazzo d’oro, impegnato con i pompieri, faceva l’istruttore ed è tornato proprio domenica dal campo giovani della val di Ledro — spiega Stanga — Era così innamorato di Alba Chiara, si frequentavano ormai da anni e pensavano di convivere in autunno, ad ottobre«. Operaio alle Cartiere del Garda, Mattia nelle ultime settimane non aveva lasciato trasparire particolari preoccupazioni. «È un fulmine a ciel sereno, un pugno nello stomaco — ripete Ivo Stanga — Non abbiamo mai avuto sentori di litigi, per noi andava tutto bene». Il pensiero di Mattia commuove lo zio: «Era un grande lavoratore, pensava a un futuro serio, amava il volontariato nei vigili del fuoco».
Una passione condivisa dal fratello Michele che ieri era in ufficio con papà Lucio e zio Ivo. «Il cercapersone è suonato e quando Michele ha chiamato in stazione abbiamo saputo degli spari, ma niente di più». Poi la corsa al cardiopalma per capire cosa fosse successo: «Mattia era a casa perché riposava dopo aver fatto la notte».
I primi a vedere e capire sono stati proprio i colleghi di Tenno. «Abbiamo aspettato notizie, per capire cosa fosse accaduto, ma quella che sembrava una rapina, purtroppo...»”. La voce si spezza nuovamente. «La sensibilità con cui tutti in questo momento ci stanno accanto è commovente, i vigili del fuoco sono qui a sistemare casa e vogliamo ringraziarli uno per uno» ribadisce Stanga. Il pensiero a quanto accaduto poi torna ad adombrare il volto: «Ci ha travolti una tragedia inimmaginabile».