Madri incredule «Erano felici»
Padre Francesco: «Le due famiglie chiedono ciascuna notizie dell’altra»
TRENTO «Erano così felici, perché?». La domanda è la stessa, ma a porsela con insistenza sono due famiglie diverse: i genitori di Mattia Stanga e i genitori di Alba Chiara Baroni. «Se lo chiedono continuamente, cercando un senso, una risposta difficile da afferrare», dice padre Francesco Pavesi che ieri prima a Tenno poi nella frazione di Volta di Nò ha cercato di farsi carico di un peso insostenibile per due madri che si conoscevano e che assistevano ai preparativi di una convivenza in arrivo.
Ventidue anni appena, barista all’Hotel Mirage di Riva del Garda, una passione per l’hockey sfogata nel Club di Riva, un sorriso contagioso e dolce. Alba Chiara aveva trascorso le ultime settimane stando accanto alla mamma Loredana. Proprio ieri, nel giorno delle dimissioni dopo qualche problema di salute, doveva essere una giornata di festa. Invece, il rientro alla normalità a Volta di Nò, per la famiglia Baroni s’è rivelato drammatico. L’acquisto dell’arredo per l’appartamento in cui avrebbe convissuto con Mattia, la pianificazione del trasferimento imminente: la routine della giovane coppia agli occhi esterni pareva normale.
Un’apparente tranquillità che non lasciava presagire i turbamenti di Mattia, di cui Alba Chiara non parlava. «I genitori li hanno sempre visti felici e non si danno pace nel chiedersi il perché» dice padre Pavesi rientrato dopo aver confortato i genitori di Alba Chiara e la sorellina Aurora.
«La mamma mi ha chiesto subito come stanno i genitori di Mattia, e lo stesso hanno fatto loro». Una vicinanza lacerante, zeppa di interrogativi, a cui il parroco suggerisce di avvicinarsi «senza giudicare, ma con rispetto».
«Il lutto di due famiglie è anche il lutto di un’intera comunità e di un’amministrazione colpita in prima persona — gli fa eco il sindaco Gian Luca Frizzi, accorso sul luogo del delitto — Due giovani vite che se ne vanno sono una tragedia per tutti noi».
«Attendiamo che la magistratura faccia chiarezza su quanto accaduto, ma nel frattempo auspichiamo il silenzio e il rispetto di tutti», rimarca il vicesindaco Giuliano Marocchi. «Ci uniamo al dolore dei familiari perché ad andarsene sono due ragazzi inseriti nella comunità, attivi nel volontariato».
Il sindaco Questo è il lutto di un’intera comunità e di un’amministrazione colpita in prima persona