Totem dimenticati DALLA PARTE DEL CITTADINO
Conoscono poi molto bene il monte Bondone essendo stato direttore d’albergo in quattro strutture della montagna per diversi anni. Inoltre mi sono occupato per oltre due anni di turismo digitale. Mi sono quindi occupato più volte del futuro della montagna cittadina scrivendo diverse lettere su problemi legati alla promozione. Nonostante possa vantare quindi un’esperienza di un certo rilievo, ciò che trovo davanti mi lascia basito e incredulo. Mi spiego. Alcuni anni fa sono stati realizzati sul Bondone dei totem informativi riportanti informazioni legate al territorio e alla località. Oltretutto ne sono stati fatti parecchi ed avranno avuto un costo non indifferente (purtroppo non conosco la spesa sostenuta). Non voglio assolutamente entrare nel merito della decisione sulla realizzazione di questi totem, sul modo e luogo dell’ubicazione. Credo però che quando sono stati «concepiti» probabilmente non si è pensato a come renderli pienamente operativi. Oltre a diverse immagini e testi è stato realizzato pure uno spazio al chiuso, apribile per i turisti in modo da consentire di prelevare materiale informativo e pubblicitario. Quello che non è stato pensato, probabilmente, è «chi fa cosa». Dico ciò in quanto tali totem sono vergognosamente vuoti e abbandonati. In fase di realizzazione bisognava considerare, oltre al costo di creazione, anche il costo di una persona per fare il giro a «rimpinguare» i portadépliant. Inoltre, qual è il soggetto che se ne occupa? Mi viene da pensare all’Apt. Nel qual caso l’Apt è stata informata? Se invece gli spazi sono a disposizione degli alberghi tali strutture lo sanno? Se ne sono a conoscenza e non usano simili spazi significa che non interessano e quindi vanno tolti. Vorrei fare alcune considerazioni. Il totem di Lasino è praticamente invisibile essendo completamente avvolto da vegetazione. Anche quello a Candriai (probabilmente il più visto) presenta spazi informativi desolatamente vuoti. Capisco tutto, capisco che certamente l’Apt (o chi per essa) avrà mille cose più importanti da fare. A questo punto però tappiamo questi buchi porta-dépliant con una foto e facciamola finita. Se continuiamo a scivolare su queste bucce di banana al Monte Bondone non basterà certo una funivia per sopravvivere. Carlo Garbini,