Corriere del Trentino

«StrongmanR­un impegnativ­a? No, è l’età che avanza»

In tremila alla corsa pazza di Rovereto. «Percorso meno divertente». Vincono Gallo e Scalet

- Di Martina Dei Cas

Erano 3.000 i runner che hanno partecipat­o alla Strongman di Rovereto, per qualcuno «troppo difficile».

ROVERETO Dei quasi tremila corridori che hanno partecipat­o ieri alla sesta edizione della StrongmanR­un di Rovereto, cinquecent­o si sono iscritti solo la notte prima, come i vicentini Francesca e Stefano che, vinti dalla curiosità, hanno deciso all’ultimo di correre la goliardica venti chilometri a ostacoli, «anche se — confessano — non ci eravamo minimament­e allenati». Altri invece, come Loris e Thomas, di Bassano del Grappa, dichiarano di «essere stati incastrati dopo aver perso una scommessa all’osteria». Infine ci sono i veterani, come Davide, Walter e Santino che pur vivendo in tre città diverse, Mantova, Desenzano e Messina, hanno messo a punto un programma di allenament­o coordinato già alla fine della scorsa edizione. «Certo — affermano i pugili milanesi Andrea e Cristian, che qui sono venuti con la squadra per fare team building – quest’anno gli ostacoli erano impegnativ­i».

«Troppo difficile»

«Una Strongman più difficile e meno divertente» conferma Sara da Verona, ma Gabriele di Riva del Garda si affretta a smentire il sentire comune con un laconico: «Macché ostacoli più duri, è l’età dei veterani che avanza!». I corridori roveretani si dimostrano invece contenti che la gara sia stata spostata nella parte sud della città. «Dietro il cimitero per esempio — racconta Matteo — c’era la Fire explosion, una collina fangosa da cui bisognava scendere il più in fretta possibile mentre ci venivano lanciati contro dei getti d’acqua gelida. Poi ad aspettarci abbiamo trovato uno scivolo sabbioso e una vasca piena di schiuma e, quando cominciava­mo a rilassarci pensando che l’ostacolo fosse finito, siamo stati travolti da un tunnel di fumo». Per non parlare della Jumbo Demolition, una montagna di tronchi, tubi di cemento e pneumatici alta sette metri e mezzo, l’equivalent­e di sei container uno sopra l’altro. O della Dacia Engaging, la struttura sulla bretella stradale vicino al Millenium da cui gli strongmen hanno dovuto calarsi usando delle corde. E se tra gli spettatori c’era chi avrebbe preferito che la competizio­ne rimanesse nel centro storico, il quartiere di Borgo Sacco con la sua gimkana su palizzate di legno e la galleria del vento in Manifattur­a, si è invece stretto intorno ai marciatori, con le nonne che li incitavano dai balconi e i bambini che correvano lungo il marciapied­e offrendo loro una caramella per riprendere energia in vista dell’ostacolo successivo.

Percorso presidiato

Imponenti anche le misure di sicurezza, con oltre duecentoci­nquanta tra carabinier­i, vigili urbani, pompieri, poliziotti e forestali schierati. Quaranta invece i volontari della Croce rossa posti a presidio dei sedici ostacoli e sessanta i ragazzi che si sono messi gratuitame­nte a disposizio­ne per dare una mano al Villaggio Strongman in Follone. Tra loro Sara e Laura, vent’anni, che dicono: «Questa festa porta il nome di Rovereto in tutta Italia, per cui da roveretane, non potevamo non metterci a disposizio­ne per la sua buona riuscita».

Costumi pratici

Stupiscono infine i costumi dei partecipan­ti, anche se la maggior parte sembra aver preferito la praticità all’eccentrici­tà: tante magliette termiche dunque, ma anche Mary Poppins che guadano l’Adige sollevando l’ombrellino aiutate da Batman, fenicotter­i, unicorni, babbi natale che si affannano per superare improbabil­i bay watch tedeschi, zombie che dopo aver superato la palude barcollano davvero e gruppi di hostess barbute che indicano uscite d’emergenza immaginari­e ai passanti divertiti.

I vincitori

E vestita di rosa come l’eroina dei cartoni Penelope Pitstop è anche la vincitrice della categoria donne, la trentina Alessia Scalet, che già l’anno scorso aveva conquistat­o il podio nei panni dell’orchessa Fiona. Un addio da campioness­a per la marciatric­e di Primiero che annuncia: «Dall’anno prossimo non correrò più in Italia, ma in Germania, dove la Strongman è nata». Primo classifica­to tra i maschi il piemontese Paolo Gallo, campione di corsa in montagna, con un tempo di un’ora e trentacinq­ue minuti. Menzione speciale infine per Carlo Papa che, con i suoi 71 anni, è stato il marciatore più anziano a concludere la gara.

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 ?? (Foto Rensi) ?? Goliardica A sinistra, la partenza della Strongman Run che ieri ha attirato tremila concorrent­i a Rovereto. A destra, due concorrent­i che richiamano i morti viventi dei film di Romero. Alcuni partecipan­ti hanno trovato più difficile il nuovo percorso...
(Foto Rensi) Goliardica A sinistra, la partenza della Strongman Run che ieri ha attirato tremila concorrent­i a Rovereto. A destra, due concorrent­i che richiamano i morti viventi dei film di Romero. Alcuni partecipan­ti hanno trovato più difficile il nuovo percorso...
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 ?? (Foto Rensi) ?? In azione I runner impegnati sui tronchi; due atleti versioni cestisti; i vincitori Gallo e Scalet
(Foto Rensi) In azione I runner impegnati sui tronchi; due atleti versioni cestisti; i vincitori Gallo e Scalet
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