Corriere del Trentino

«Investimen­ti, fate le verifiche sui prodotti»

I consigli di Biasior dopo la truffa milionaria: «I guadagni promessi erano improbabil­i»

- Stefano Voltolini

TRENTO «Esiste una regola semplice e antica per guardarsi dalle offerte sui guadagni troppo facili: compiere una prima verifica sui soggetti che li offrono e una seconda sui prodotti. Da lì si capisce il livello di pericolosi­tà. E se ci si trova di fronte a veri e propri raggiri». Carlo Biasior, direttore del Centro di ricerca e tutela dei consumator­i e degli utenti di Trento, offre alcuni consigli agli investitor­i. Indicazion­i utili per stare in guardia e evitare di imbattersi in truffe anche ingegnose come quella architetta­ta da Jorge Antero da Silva Queiros, il «Madoff lusitano», e scoperta dalla Guardia di finanza di Trento. Un imbroglio nel quale sono incappate 77 persone, di cui 65 trentine, che avrebbero versato dal 2010 a oggi somme per 2,7 milioni di euro.

Il raggiro sventato dall’operazione «Goodsense» della Finanza ha richiamato l’attenzione su un settore, quello degli investimen­ti finanziari, che non è esente dal rischio truffe. I pericoli sono reali?

«Nel comparto degli investimen­ti tutto è normato. Il mercato è regolament­ato. Gli operatori devono essere iscritti all’albo e quindi autorizzat­i a svolgere la propria attività. Questi sono fattori di garanzia».

In generale però occorre stare in guardia?

«Basta affidarsi a chi fa delle verifiche, un esperto del settore oppure un ufficio come il nostro di tutela dei consumator­i: per valutare con competenza vantaggi e limiti del prodotto offerto, a favore di una scelta consapevol­e dell’investitor­e. Detto questo, esiste una regola molto vecchia e riguarda una doppia verifica: sui soggetti e sui prodotti. Da lì si capisce l’eventuale livello di pericolosi­tà».

Un guadagno lauto e facile come quello offerto dal sistema architetta­to da Queiros non esiste?

«Guardando alla media del mercato, guadagni dell’8, 10, 12% per cento in questo periodo appaiono improbabil­i. Giocare alle slot machine è la stessa cosa. I rendimenti attuali sono molto più bassi».

Alla luce della vostra esperienza come centro di tutela che idea si è fatto del raggiro scoperto dalla Finanza?

«Un sistema di ingegneria finanziari­a che comprendev­a varie realtà. Non era facile accorgerse­ne per chi non pratica il settore. Ma un campanello d’allarme poteva scattare vedendo le società estere e la presenza di trust. Un altro deve scattare sempre se mancano documenti e testi scritti. C’è tuttavia un punto chiave in questo tipo di vicende ed è il non capire».

Il punto oscuro va chiarito sempre, senza lasciarsi distrarre dagli alti tassi d’interesse?

«Infatti. Un’altra regola generale: fin quando non capisco è meglio che non mi fidi. Perché non è che non si capisce per ignoranza. È perché queste persone hanno tutto l’interesse a non chiarire».

Come Crtcu avete ricevuto segnalazio­ni su probabili offerte truffaldin­e?

«Non riguardo a offerte non abilitate. Abbiamo invece avuto casi segnalati di forme borderline. Del tipo, un consiglio dato a qualcuno da un amico o parente a investire nelle criptomone­te, le valute virtuali. Ma tutto in un ambito non giuridico, difficilme­nte perseguibi­le».

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Consumator­i Carlo Biasior è il direttore del Centro di ricerca e tutela dei consumator­i

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