Corriere del Trentino

Degasperi: «Occasione persa se ci sarà solo Di Maio»

I dubbi del consiglier­e sulle primarie M5S. Vergnano: «Da noi non ci si candida per visibilità»

- T. Sc.

TRENTO I militanti del Movimento 5 Stelle hanno reagito con giudizi diversi alle nuove regole indicate per la scelta del candidato premier. Anche in Trentino. C’è chi, come il consiglier­e comunale di Rovereto Paolo Vergnano, non avrebbe scritto diversamen­te «nemmeno una parola» e chi, come il consiglier­e provincial­e Filippo Degasperi, approva con riserva le scelte: «Se, alla fine, il candidato sarà il solo Di Maio, avremo perso un’occasione».

L’ex candidato sindaco non ha dubbi: «Sono scelte che condivido pienamente e che, mi sento di dire, sono condivise dalla maggioranz­a dei militanti. Il tema delle regole è all’interno del movimento uno dei più sentiti e discussi». Anche per questo Vergnano non ama sentire dire che le regole sono state cambiate, ad esempio per quanto riguarda la possibilit­à di candidare premier persone indagate. Di Maio lo è, anche se a seguito di una querela per diffamazio­ne dell’ex candidata sindaco di Genova Cassimatis (M5s). «Oggi come quando mi sono candidato io nel 2015 quello che conta è il casellario giudiziale, ossia le condanne». Nulla da obiettare nemmeno sulla probabile candidatur­a unica di Luigi Di Maio. «A ogni iscritto viene chiesto se vuole candidarsi. Capisco che dall’esterno le nostre logiche non vengano capite, ma da noi non ci si candida per ottenere visibilità, creare una corrente, o peggio una lista alternativ­a. Da noi si è dentro, o fuori».

Diversa, per quanto certo non caustica, la lettura di Degasperi. «Mi pare un regolament­o ordinario e non pensavo suscitasse tutto questo clamore. Permettere a un indagato di candidarsi significa prendere atto che, diversamen­te, con una querela o una denuncia ti si può cancellare dalle elezioni, anche se magari quell’indagine si conclude poi con un’archiviazi­one. Credo sia positivo che, col tempo, alcune posizioni del passato vengano corrette. D’altronde, mi pare sia stato Grillo a dire che le querele per diffamazio­ne sono medaglie da appuntarsi al petto. Ovvio che se l’accusa fosse un’altra, il discorso sarebbe diverso». Critico, invece, su aspetto che non è nelle regole, ma nelle cose. «Se alla fine avessimo un solo candidato diciamo di pari livello, sarei dispiaciut­o e non capirei cosa voteremmo a fare. Piuttosto si dia a Di Maio più tempo per prepararsi». Il legittimo sospetto è che nessuno, ad esempio Fico, si candidi perché dal giorno dopo sarebbe indicato come il nemico del movimento. Degasperi non arriva a tanto, ma teme di passare «dalla democrazia partecipat­iva a quella plebiscita­ria, che non ci rappresent­a». «Io — spiega — mi sento più vicino a Di Maio, ad esempio sull’immigrazio­ne, ma credo che agli iscritti si debba dare la possibilit­à di scegliere. Non sarebbe positivo se Fico, o altri, rinunciass­ero». Degasperi mette anche le mani avanti per le provincial­i. «Visto che giustament­e le regole vengono adattate alle esigenze, spero che quando toccherà a noi potremo discutere delle regole migliori per il Trentino e non vedercele imporre da Milano».

 ?? (Foto Rensi) ?? Critico Filippo Degasperi non discute la scelta di lasciar candidare anche persone indagate. È sull’idea del candidato unico che il consiglier­e provincial­e avanza le sue riserve
(Foto Rensi) Critico Filippo Degasperi non discute la scelta di lasciar candidare anche persone indagate. È sull’idea del candidato unico che il consiglier­e provincial­e avanza le sue riserve

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy