Corriere del Trentino

S’impossessa del bancomat e sottrae 13.000 euro

Prelievi anomali fino a 500 euro. Sospetto clonazione, poi la scoperta: è stata un’amica

- E. Fer.

TRENTO Prelievi ripetuti più volte, tutti superiori ai 250 euro, alcuni addirittur­a di 500. Reiterati per mesi, almeno quattro, e sempre ai medesimi due sportelli Atm della Cassa rurale di Trento. Tanto da far sospettare a un insegnante del capoluogo che la sua carta bancomat fosse stata clonata. Ma la verità è ben più amara: a sottrarre all’uomo 13.000 euro era stata un’amica.

Sono state proprio quelle somme anomale, di 500 euro, alla voce prelievi, a far insospetti­re l’uomo. Una cifra insolita, da lui mai ritirata con la carta bancomat. Al massimo, infatti, si fermava a prelievi giornalier­i da 250. Non era mai andato oltre quella cifra. E poi lo spazio temporale: le uscite inconsuete di denaro si susseguono per mesi. L’insegnante contatta subito la sua banca e poi i Carabinier­i del capoluogo: la carta è stata clonata.

Ma le indagini delle forze dell’ordine, corroborat­e dai filmati e dalle immagini prodotte dalle telecamere di sorveglian­za degli sportelli Atm, portano ben presto a galla una verità differente e forse più amara da digerire: a rubare dal conto corrente è stata un’amica, che più volte ha sottratto all’uomo la tessera bancomat spinta dal bisogno di denaro, come ha poi confessato davanti al giudice che l’ha condannata al risarcimen­to della somma sottratta e al pagamento delle spese legali. Fra i due, infatti, la frequentaz­ione era assidua, al punto che la donna sarebbe riuscita a sottrarre e poi a rimettere al suo posto la carta più volte. La donna era stata accusata di furto con destrezza e anche di utilizzo indebito di carte di pagamento secondo la norma antiricicl­aggio.

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Bancomat Prelievo a uno sportello Atm

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