Corriere del Trentino

Dorigatti: «La Consulta diventi permanente»

Il presidente del consiglio provincial­e: «È necessario per coltivare la partecipaz­ione»

- S. P.

TRENTO Una Consulta permanente per mantenere alta l’attenzione e l’elaborazio­ne sull’Autonomia. È la proposta avanzata da Bruno Dorigatti, presidente del consiglio provincial­e, durante la seconda giornata di lavori del Laboratori­o sull’autonomia aperto ai cittadini (dopo il flop del primo giorno con una decina di partecipan­ti, ieri se ne sono contati una quarantina con molti addetti ai lavori). Dorigatti, accogliend­o i suggerimen­ti dei cittadini presenti, ha per l’appunto auspicato che ci possa essere un organismo permanente che continui il lavoro di partecipaz­ione sull’Autonomia, a supporto della comunità. «È fondamenta­le che la politica riprenda in mano il percorso per dire cosa intende fare in seguito, con quali modalità si intende procedere, coinvolgen­do la Consulta stessa in questa riflession­e».

Nel confronto pubblico, alcuni interventi hanno messo a questione i punti nevralgici: «Può la Regione diventare la casa comune delle politiche europee? Qual è il comun denominato­re delle genti che abitano questi territori? La chiave può essere geografica più che storica?». È emersa altresì l’importanza di raccontare chi siamo, come cittadini di un territorio autonomo, anche attraverso i dati e i risultati dell’Autonomia. «Quello che in Trentino si può fare, forse — ha detto Jens Woelk — è rafforzare la tradizione e la capacità dell’autogovern­o territoria­le e offrire una soluzione convincent­e sulla Regione, che possa essere discussa con l’Alto Adige».

L’iniziativa Autonomia, si è chiuso il laboratori­o. Woelk: «Trovare una soluzione per la Regione»

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Il confronto Il lavoro del Laboratori­o sull’Autonomia di ieri

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