Corriere del Trentino

TRENO TRA RUMORI E BESTEMMIE I PENDOLARI SONO ESASPERATI C

- Il caso di Luca Malossini

È ripresa da poco la scuola e la ferrovia Trento-MalèMarill­eva, come tutti i mezzi pubblici, si riempie di studenti delle scuole superiori. La maggior parte di loro durante i viaggi si comporta educatamen­te, rispettand­o gli altri viaggiator­i e i veicoli che stanno utilizzand­o. C’è però una certa minoranza, sia maschile sia femminile, che ignora (non so se volutament­e o meno) le buone regole di qualunque società civile: schiamazzi, rutti, bestemmie, piedi appoggiati sul sedile di fronte e tanto altro. Non hanno rispetto neppure per gli anziani: spesso occupano il posto con le cartelle per l’amico che sale tra tre o cinque stazioni e intanto costoro rimangono in piedi. Faccio il lavoratore pendolare da oltre 20 anni, una volta con un rimbrotto ottenevi almeno delle scuse; ora ti va bene se non ti ridono in faccia. Ne ho parlato con diversi controllor­i, molti dei quali li conosco ormai da anni, e tutti mi hanno confermato la stessa cosa: non possono fare nulla. A uno addirittur­a che ha tentato di calmarli, qualche giorno fa, hanno sputato e rotto un palmare. Mi chiedo davvero dove andremo a finire di questo passo: possibile che, dopo una giornata di lavoro, non si possa stare un po’ tranquilli a leggere o a riposare? Ma poi, quale educazione stiamo insegnando a questi ragazzi? Che tutto è permesso? Dennis Mondini, PREDAIA

Caro Mondini,

iò che lei descrive, purtroppo, non è una novità. Come ho già avuto modo di ribadire più volte, il senso civico per molti giovani è diventato un optional. Nel caso in questione, poi, i genitori di questi ragazzi — ragazzi che saranno pure una minoranza ma a quanto pare in grado di tenere in scacco un treno — non mi pare abbiano lavorato molto sotto l’aspetto educativo; se l’hanno fatto, i risultati sono alquanto scadenti. Bestemmiar­e, non avere rispetto per le persone anziane, danneggiar­e le cose altrui, assumere atteggiame­nti impropri all’interno di una comunità rappresent­ano il riassunto di una società che cammina a due velocità.

Ciò che però mi ha colpito, e molto stupito, della sua lettera, è quel «non possiamo fare nulla» risposto alla richiesta di un intervento da parte dei controllor­i. Mi piacerebbe, e spero che i vertici della Trentino Trasporti possano esaudire la richiesta che è anche sua e di tutti i pendolari della tratta in questione, sapere se ciò corrispond­e al vero. A mio avviso sarebbe un fatto grave se i controllor­i fossero costretti a rimanere veramente in disparte, impotenti davanti all’insorgere dell’inciviltà giovanile. A ogni modo a prendere i nomi di chi disturba e avvisare i genitori non si dovrebbe incorrere in chissà quali conseguenz­e. Sarebbe già un segnale importante.

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