Janes scherza con l’immagine
Galleria Boccanera, fino al 28 ottobre la prima personale dell’artista
«Al momento la mia intenzione come artista e fotografa è di fare un commento sulla folle produzione contemporanea di immagini, sul nostro comportamento fotografico e sulla percezione delle immagini stesse. Per farlo, imito un algoritmo che genera errori digitali».
È come se Tamara Janes in questa affermazione guardasse se stessa e la sua opera attraverso lo specchio deformante di una formula dalle potenzialità infinite.
«Amo incontrare le situazioni surreali di tutti i giorni — prosegue — ed essere pizzicata da illusioni e sogni. Mi piace lo stato tra sonno e veglia, quando la fotografia lascia il muro e si trasforma in scultura. Falsi e simulazioni influenzano la mia percezione, la mia ricerca riguarda lo “strano”. E amo ancora la fotografia».
Giorgia Lucchi Boccanera, ha notato questa giovane artista svizzera all’interno del progetto AE_selection, che nasce dalla collaborazione di tre gallerie del Trentino Alto Adige con Academiae, Youth art Biennale. All’iniziativa, che si è tenuta nell’estate del 2016 a Fortezza, hanno esposto trentatré giovani artisti provenienti dalle più rinomate accademie d’arte europee. In questo contesto le gallerie Boccanera di Trento, Doris Ghetta di Ortisei e Alessandro Casciaro di Bolzano hanno operato una selezione, optando per alcuni artisti che vengono presentati in contemporanea, come una sorta di mostra diffusa e coordinata nel territorio.
Mentre la Galleria Doris Ghetta ha scelto Charlotte Denamur (1988) e Sabine Leclercq (1989) e la Galleria Alessandro Casciaro il giovane artista colombiano Santiago Reyes Villaveces (1986), Giorgia Lucchi mette i suoi spazi espositivi a disposizione di Tamara Janes che fino al 28 ottobre sarà presso Boccanera Project room, a Trento in via Alto Adige 176 con l’installazione Save the poor image.
Tamara Janes è nata a St. Gallen nel 1980, vive e lavora a Berna dal 2002. Save The Poor Image (Salvare la povera immagine) da Boccanera Project Room è la sua prima mostra personale assoluta in una galleria privata. Studentessa di Alexandra Navratil presso la Hochschule für Gestaltung und Kunst HgkFhnw di Basilea, «sfrutta la marea di immagini digitali per i suoi lavori — spiega Giorgia Lucchi — L’artista studia l’attuale produzione di immagini, osserva il nostro comportamento fotografico, i metodi, i criteri e gli algoritmi secondo i quali le immagini vengono disposte e usate in internet, e le utilizza consapevolmente nel suo processo compositivo. Le immagini create da Tamara Janes attraverso le sue ricerche in Google images, Instagram e altri archivi di immagini digitali rappresentano commenti spiritosi o estratti dalla marea di immagini digitali di ogni giorno».