I professionisti chiedono opere pubbliche
Professionisti e albergatori chiedono un reale alleggerimento della burocrazia e semplificazione Architetti: «La Provincia torni a programmare opere pubbliche. Anche quelle piccole sono d’aiuto»
Rilanciare la programmazione di opere pubbliche, anche piccole, semplificazione, sostegni alla natalità e attenzione alla sanità territoriale. Sono queste le richieste che provengono dal mondo imprenditoriale, dei professionisti e delle associazioni cristiane in vista della prossima manovra finanziaria, l’ultimo fondamentale documento elaborato dall’attuale giunta.
TRENTO «L’importante è sbloccare gli interventi, che non devono essere per forza grandi opere, ma permetterebbero comunque ai professionisti di lavorare». La richiesta in vista dell’elaborazione della prossima manovra finanziaria arriva dalla presidente degli Architetti trentini Susanna Serafini, ma ciò che rilancerebbe l’attività dei suoi colleghi potrebbe in realtà avere ricadute positive per molti altri professionisti, aziende, cittadini e settori economici. «Per noi sarebbe fondamentale se gli interventi pubblici fossero sbloccati — continua Serafini — e al contempo conoscere la programmazione di tali opere, anche minori». Se la manovra finanziaria rimettesse in moto gli investimenti in infrastrutture, pianificatori, conservatori e paesaggisti potrebbero insomma credere veramente in una ripresa al termine della profonda crisi che ha colpito il settore edile.
Ad aiutare gli architetti sarebbe anche, secondo Serafini, «l’applicazione della legge Madia che prevede riduzione della burocrazia e semplificazione», e a cui andrebbe affiancato «un sostegno per l’innovazione che viene messa in atto all’interno degli studi, proprio come avviene nelle imprese». Gli architetti si apprestano infatti a introdurre il Building Information Modeling (Bim), «un nuovo sistema che cambierà il paradigma della progettazione» sottolinea Serafini, che si domanda dunque «perché anche gli architetti non possano accedere ai contributi per l’innovazione».
A chiedere semplificazione e riordino sono però anche altre categorie. Il vicepresidente dell’associazione albergatori e imprese turistiche (Asat), Gianni Battaiola, evidenzia ad esempio la complessità dell’intervento sull’Irap. «Condividiamo l’idea di premiare chi garantisce o aumenta l’occupazione, ma la misura va applicata — spiega — Se ciò risulta difficile o se sono stati fissati dei paletti troppo selettivi, forse è meglio renderla più agile». Luigi Rivieccio, notaio e presidente dei Giovani professionisti, evidenzia invece la necessità di «regolamentare le cosiddette “collaborazioni a partita Iva”, sia dal punto di vista fiscale che da quello del rapporto lavorativo», ma anche «il conseguimento di un trattamento assistenziale analogo a quello del lavoratore dipendente, il riconoscimento di maggiori tutele per il periodo della gravidanza e quello successivo», infine «la previsione di criteri di determinazione dei compensi professionali a garanzia della qualità della prestazione e della dignità del lavoratore».
Aiutare chi inizia e sostenere chi già contribuisce alla ricchezza del Trentino: un territorio apprezzato dai turisti che però, secondo Battaiola, rischiano di essere divisi in due categorie: «È sbagliato avere un sistema di tassazione per chi soggiorna in albergo e chi invece sceglie l’appartamento» evidenzia il vicepresidente Asat, che chiede dunque di armonizzare l’imposta di soggiorno fra strutture ricettive. Un sostegno potrebbe però riguardare anche l’accesso al credito d’imposta per la riqualificazione a cui si accede nel “click-day”, in cui gli albergatori trentini partirebbero svantaggiati «a causa della lentezza delle linee in montagna».
Ciò che invece andrebbe «confermato», secondo Battaiola, è «la riduzione dell’Imis».
Gi.pro Servono criteri per compensi che garantiscano la qualità Asat Si cambi l’Irap ma non si tocchi la riduzione Imis