Circoscrizioni, più autonomia e servizi in rete
Il tema del riconoscimento economico ai presidenti delle circoscrizioni è il tema più discusso. Ieri il documento preparato dai presidenti stessi per il rinnovamento degli enti è tornato in commissione.
Nel 2016 sono costate al Comune poco più di 3 milioni di euro (erano 3,8 nel 2013): quasi un milione e mezzo per il personale, che tre anni fa esigeva 1,7 milioni di euro (e che è stato drasticamente contratto dalla legge di stabilità nazionale). Dal computo complessivo vanno tolti anche le indennità e i gettoni di presenza, che nel 2013 ammontavano a 354.000 euro. Le circoscrizioni sono state al centro del dibattito della commissione decentramento, riunitasi ieri per discutere e confrontarsi sul documento elaborato dai dodici presidenti con la loro proposta per il rinnovamento degli enti sul territorio. Al Comune i presidenti chiedono «autonomia di programmazione e organizzazione» per «snellire le procedure e usare al meglio le risorse». Ma chiedono anche di provare a pensare di «ridisegnare i confini delle circoscrizioni e unificare i servizi» e, tema più controverso, a oltre un anno dal «no» dell’Aula a indennità e gettoni di presenza, il documento rilancia la questione del riconoscimento economico per i presidenti. L’obiettivo è elaborare una mozione che traduca in Aula il documento, ma si sa, i pareri sul tema non sono unanimi: «Siamo contrari alle retribuzioni, a meno che le circoscrizioni non vengano ridotte» fa sapere Vittorio Bridi. Il consigliere della Lega nord è il primo firmatario di una mozione che chiede il taglio degli enti da 12 a 8. Il presidente Michele Brugnara (Pd) propone «strumenti facoltativi che agevolino le circoscrizioni a lavorare in rete: sedute di consiglio, di commissione e delle consulte dei ragazzi congiunte, ma anche organismi facoltativi composti da membri di maggioranza e minoranza». Dal dibattito è emersa anche la proposta di predisporre uno studio di riforma delle circoscrizioni.