Fiom-Artigiani Cgil, aria pesante
«Boicottaggio» sul tavolo del contratto Dana
Mattinata tesa oggi alla Cgil del Trentino. Al centro del consiglio direttivo ci sarà infatti la discussione sulla decisione della Fiom di non firmare l’integrativo provinciale.
Vigilia di tensione per il consiglio direttivo della Cgil del Trentino previsto per questa mattina. All’ordine del giorno si impone la discussione sulla decisione della Fiom di non sottoscrivere il contratto integrativo provinciale delle tute blu artigiane, con tanto di minaccia di far inserire nei contratti aziendali industriali i paletti per escludere i piccoli artigiani dal novero dei fornitori. A quanto sembra ci sarebbe già un caso: la Fiom avrebbe inserito la richiesta di boicottaggio nella piattaforma di rinnovo presentata alla Dana, provocando di conseguenza l’abbandono della riunione da parte della Fim Cisl.
Da quando il contratto che riguarda potenzialmente 4500 dipendenti di aziende artigiane — un settore in cui i sindacati hanno una rappresentanza esigua — è stato firmato da Assoartigiani, Fim Cisl e Uilm, la Fiom ha preso una posizione molto critica, minacciando azioni legali per difendere l’accordo del 2016, disdetto dagli Artigiani che si sono accorti della sua insostenibilità. Originariamente la Fiom era supportata anche dal segretario generale Cgil Franco Ianeselli, che però poi si è speso per arrivare a ricucire con le altre sigle. La segretaria Manuela Terragnolo invece ha tirato dritto, con tanto di volantino dal titolo «Metalmeccanici artigiani, no all’accordo separato. Fim Cisl e Uilm Uil ti abbassano diritti e stipendio e, se non sei iscritto, ti tolgono pure dieci euro dalle tasche». A quanto pare però l’accordo firmato non è poi così male e soprattutto dà aumenti e malattia pagata fin dal primo giorno dopo 16 anni di attesa. In ogni caso la categoria sarebbe arrivata a diffidare tutte le aziende dall’applicare tale contratto, che siano o meno loro iscritte.
Oggi la Fiom chiederà il supporto di tutta la Cgil del Trentino alla sua battaglia. Se ciò avverrà si rischia una rottura molto pesante con Cisl e Uil, su tutti i fronti sindacali in provincia. Il direttivo potrebbe respingere la richiesta sistemando le cose nei confronti degli altri interlocutori sindacali e politici, ma aprendo un fronte interno.
Oppure potrebbe dare ragione alla Fiom, fatto questo che potrebbe potenzialmente creare seri problemi per il segretario Franco Ianeselli. La via di mezzo potrebbe essere in questi termini: dato che la Fiom non intende firmare il contratto degli Artigiani, si riapra il tavolo, per tornare a trattare, magari smussando alcuni contenuti per far digerire il rospo. In questo caso però Fim e Uilm perderebbero la credibilità. Inoltre di fatto gli Artigiani dovrebbero disdire per la seconda volta un accordo, altra «mazzata» alla credibilità. A quanto risulta Via Brennero è disposta a dialogare, ma non a riaprire il tavolo. Stessa cosa vale anche per la Fim. Se la Cgil si dissocia dalla Fiom si ricuce, altrimenti la cosa si fa seria. Già l’aver chiesto a Dana di boicottare i fornitori che applicano il contratto è visto in maniera negativa. Su tutto si registra il pesante silenzio di Confindustria.