Corriere del Trentino

Le indicazion­i delle Acli «Sostegni corposi alla natalità Attenzione alla sanità locale»

- A. R. T.

TRENTO Lavoro, welfare e sanità. Sono questi i tre settori in cui chiedono di concentrar­e l’attenzione le associazio­ni cristiane di lavoratori (Acli) del Trentino. «Sono fronti sui quali lavoriamo da tempo e a cui la Finanziari­a può dare delle risposte concrete» spiega il presidente Luca Oliver.

Sul fronte dell’impiego «è importante creare condizioni più semplici a chi vuole aprire nuove attività ma anche togliere i freni, a volte eccessivi, che mettono in difficoltà quelle imprese che potrebbero crescere». Le risorse sarebbero ben utilizzate poi se «venissero veicolate in settori che restano scoperti, in particolar­e quelli dei servizi alla persona», a cui secondo il presidente Acli molti giovani guardano con un misto di interesse e paura dato che i mercati «presentano mille difficoltà». Parallelam­ente «sostenere la formazione profession­ale consentire­bbe di preparare nuovi lavoratori molto adeguati alle esigenze del territorio, come vediamo con gli studenti dell’Enaip».

Sul fronte del welfare Oliver intravede «un sostegno ancora scarso alla natalità», mentre incentivar­e le nascite determina «la visione di una società capace di prendersi cura di se stessa». Per quanto riguarda le fragilità di anziani e disabili, «è importante sviluppare una rete territoria­le che intercetti le persone nei loro luoghi, promuovend­o prevenzion­e e uso corretto dei farmaci».

Infine la sanità. «Abbiamo condotto una campagna dalla quale emerge che i trentini percepisco­no una precarietà del sistema sanitario territoria­le» spiega Oliver. La valutazion­e positiva data alla capacità di rispondere alle emergenze cozzerebbe con l’idea crescente che più lontani si vive dall’ospedale e più si corrono dei rischi. «La sanità territoria­le è certamente più costosa ma garantisce a tutti i cittadini, soprattutt­o quelli delle valli, una vita più serena — conclude il presidente Acli — Se manca, la scelta delle persone potrebbe essere quella di abbandonar­e i loro luoghi».

Oliver Aiutiamo le valli oppure si rischia lo spopolamen­to

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