Direttivo Cgil, acque agitate: Fiom isolata
Tute blu artigiani, Ianeselli vuole ricucire. Terragnolo irremovibile: boicottaggio
La Fiom voleva mobilitare l’intera Cgil sulla vicenda del contratto integrativo dei metalmeccanici artigiani. Ci fosse riuscita, per il segretario Ianeselli sarebbero stati problemi, in quanto lui si è schierato per la ricerca di una soluzione unitaria con Fim Cisl, Uilm e Assoartigiani. Invece via Muredei non ha espresso solidarietà verso Terragnolo e colleghi, che infatti ieri hanno abbandonato il direttivo. La segretaria però non demorde: continueremo per la nostra strada.
TRENTO La Cgil del Trentino non accetta di sostenere le istanze dei metalmeccanici della Fiom contro il contratto delle tute blu artigiane sottoscritto solo da Cisl e Uil. Ieri in direttivo il segretario generale Franco Ianeselli ha tenuto il punto, indicando l’impegno di via Muredei alla ricerca di una soluzione unitaria. Contro la delegazione Fiom sono state rivolte dure critiche, tanto che la segretaria Manuela Terragnolo e il suo seguito si sono alzati e se ne sono andati. Se non è una spaccatura all’interno della Cgil, poco ci manca.
Lo scorso 14 settembre il direttivo della Fiom aveva approvato un ordine del giorno in cui dava mandato alla segreteria di investire del problema «Artigiani» il direttivo della Cgil — cosa puntualmente avvenuta ieri — «al fine di mobilitare l’intera Confederazione su un tema tanto cruciale per tutto il mondo del lavoro di questo territorio». Il tentativo di mobilitazione però è naufragato, forse anche perché i metalmeccanici della Cgil hanno cominciato a mettere in pratica quanto avevano annunciato: la richiesta di vincoli sui fornitori, per escludere gli artigiani che applicano il contratto del 2017, da inserire nei contratti aziendali delle industrie. In Dana il tentativo è già stato fatto e proseguirà in tutte le altre aziende che hanno la Fiom al loro interno (come afferma Terragnolo nell’articolo in basso).
«Io ho fatto la mia relazione — riferisce Ianeselli — che ha toccato vari temi, compreso quello della contrattazione degli Artigiani. La Cgil è impegnata per recuperare una situazione di stallo, magari in occasione di un’unificazione di tutti i testi, fatto che permetterebbe di limare le criticità esistenti». In seguito Michele Guarda della Fiom ha relazionato sul contratto integrativo Artigiani, percorrendo le tappe che hanno portato ad abbandonare il tavolo, senza però chiedere l’appoggio su un loro documento. A quel punto alcuni membri del comitato direttivo hanno indirizzato forti critiche contro la delegazione dei metalmeccanici, che ha deciso di abbandonare la riunione. «La Cgil — sintetizza Ianeselli — è un condominio o una casa comune? Qualcuno può preparare un piatto e poi chiedere che la confederazione ci metta sopra solo il condimento. Oppure, se la casa è comune, nel caso abbia cucinato un piatto non bello deve accettare responsabilmente le critiche». Evidentemente i componenti della Fiom non ritengono che altri possano mettere il naso sulla loro «pietanza».
La vicenda aveva fatto rimanere con il fiato sospeso gran parte del settore economico trentino. Un appoggio dell’intera Cgil alla Fiom avrebbe provocato una tensione difficilmente governabile in una miriade di tavoli provinciali, che tradizionalmente sono teatro di buone relazioni fra Cgil, Cisl e Uil. Certo, nemmeno l’isolamento della Fiom potrà essere privo di conseguenze, anche se al momento non risultano atti formali.
L’associazione Artigiani, con il presidente Marco Segatta, non entra nel merito degli affari interni del sindacato, ma si limita ad osservare: «Prendo atto che c’è uno strappo interno alla Cgil. Da parte nostra c’è sempre la massima disponibilità a dialogare». Certo, un conto è parlare, un altro è riaprire la trattativa, destando le ire di Fim Cisl e Uilm, che perderebbero la faccia. «L’accordo è firmato — specifica Segatta —, di riaprire il tavolo non se ne parla. La Fiom conosce bene tutta la trattativa, si è sottratta solo all’ultimo, nel momento topico».