Museo degli alpini Trovata l’intesa, parte il restyling
TRENTO A percorso verso l’adunata ormai avviato da mesi(l’annuale appuntamento degli Alpini affollerà il capoluogo a maggio del prossimo anno), il Comune si prepara a dare il via anche alla riqualificazione del museo nazionale storico degli Alpini collocato sul Doss Trento.
La dirigente del Servizio patrimonio Cristina Degasperi ha infatti approvato lo schema di accordo operativo tra il ministero della difesa, l’associazione nazionale alpini e il Comune relativo proprio al rene styling e all’ampliamento del museo. Un intervento già inserito a bilancio e, si legge nella determina, «della massima urgenza visto che l’ampliamento dovrà essere concluso entro il 12 maggio 2018, in occasione della 91esima edizione dell’adunata, che coincide con l’anno del centenario della fi- della grande guerra».
Di più: il restyling «sarà diretto a un rilancio complessivo dell’intera area museale e a un maggior richiamo tanto per i residenti quanto peri visitatori» e permetterà di promuovere l’area «come uno dei maggiori poli museali storici d’Italia». Ma attraverso il rilancio del museo, prosegue la dirigente, si potrà proseguire in una «più ampia progettualità di valorizzazione del rione di Piedicastello, di cui il Doss Trento rappresenta un polmone verde in fregio al centro storico della città, ricco di vestigia della storia trentina».
Su queste basi si poggia dunque l’accordo operativo, che prevede in particolare «la realizzazione, a cura dell’associazione alpini e senza oneri finanziari per il ministero della difesa, delle opere di ampliamento e riqualificazione del museo storico degli Alpini», ma anche «la cessione a titolo gratuito all’amministrazione difesa da parte dell’amministrazione di Trento di un’area necessaria alla realizzazione delle opere».
Nel testo, quindi, vengono definiti nel dettaglio gli impegni dei tre soggetti coinvolti, con la costituzione di un tavolo tecnico che si occuperà del «controllo dello sviluppo delle attività per la realizzazione delle opere»: l’organismo sarà composto da un rappresentante di ognuno dei tre enti coinvolti (la presidenza sarà affidata all’esponente nominato dal ministero della difesa). L’accordo ha una durata massima di due anni.